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Quando la strada europea della Juventus incrocia quella dell'Olympiacos, per i tifosi bianconeri è sempre il momento di grandi emozioni. Mercoledì sera, all'Allianz Stadium, arriva l'ennesima sfida decisiva in Champions League contro i greci. E' già un crocevia per la stagione dei bianconeri, mai così lontani da una rivalsa continentale dopo il crollo subito al Camp Nou contro il Barcellona all'esordio un paio di settimane fa. E' già tempo di rivincita per gli uomini di Massimiliano Allegri. E il destino, ancora una volta, presenta di fronte a loro la squadra del Pireo.

L'INCREDIBILE 1998 - I dolci ricordi non si limitano agli scontri diretti, in cui per altro l'Olympiacos ha raccolto quattro sconfitte in altrettante partite giocate a Torino, ma anche ad incroci meno immediati. Girone B, Champions League 1997/98. La Juventus supera il Manchester United, già qualificato per il turno successivo, grazie a Filippo Inzaghi nell'ultima delle sei partite. I 12 punti in classifica, però, non basterebbero per diventare la seconda miglior seconda dietro il Bayer Leverkusen e passare il turno, perché al Rosenborg basta vincere contro un Olympiacos senza velleità di gloria per salire a quota 13. Ci pensa Djordjevic al minuto 88, però, a far impazzire la Torino bianconera, regalando il 2-2 ai greci e la qualificazione agli uomini di Marcello Lippi, che perderanno soltanto in finale contro il Real Madrid ad Amsterdam.

GLI SCONTRI DIRETTI - Nonostante due sconfitte patite al Pireo, la Vecchia Signora può vantare sei vittorie in dieci scontri diretti, oltre al più largo successo di sempre in casa in campo europeo, il 7-0 inflitto ai greci il 10 dicembre 2003, firmato dalla doppietta di Trezeguet e dai gol di Miccoli, Maresca, Di Vaio, Del Piero e Zalayeta. Per Allegri, poi, non è la prima volta contro l'Olympiacos e non è la prima volta in cui la sua Juve arriva a un punto di non ritorno europeo allo Stadium contro questo avversario. E' il 4 novembre 2014 quando i bianconeri si giocano la qualificazione dopo aver subito due sconfitte di misura contro Atletico Madrid e contro gli stessi greci ad Atene. Pirlo incanta su punizione, poi Botia e N'Dinga siglano la clamorosa rimonta, che significherebbe tragica eliminazione ai gironi per il secondo anno consecutivo. Fortuna che un'autorete del portiere Roberto e Paul Pogba ribaltano nuovamente tutto in favore della Juventus, che passa il turno e arriverà fino alla finale di Berlino, persa contro il Barcellona.

PASSATO E PRESENTE - L'Olympiacos, dunque, sebbene con diverse modalità, è stato decisivo per raggiungere due delle nove finali nella massima competizione europea giocate dalla Juventus. Non solo, però. In quel 2014 si vide in campo un 4-4-2 del tutto nuovo per una Vecchia Signora abituata e ammaliata da Antonio Conte e dal suo 3-5-2 per tanti anni. Allegri rivoluzionò la squadra, rischiando il tracollo, ma riuscendo poi a portarla nuovamente alla gloria dell'atto finale in Champions League. Lo schiaffo del Camp Nou non lascia possibilità di un secondo errore ai bianconeri quest'anno. Anche soltanto un pareggio potrebbe compromettere la qualificazione, non tanto per mano dei greci, quanto più nei confronti dello scatenato Sporting Lisbona. Passa tutto dall'Olympiacos, ancora una volta. Quando il destino europeo della Juventus parla greco, però, di solito è di buon auspicio.