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La rivoluzione è già nell’aria, in casa Juventus. Dopo sei anni di trionfi il nocciolo duro dei bianconeri si sta inevitabilmente erodendo, con il prossimo futuro che riserverà addii importanti soprattutto da parte dei big della formazione pentacampione d’Italia. Senza drammi, il cambiamento avverrà allora nel segno della classica mentalità vincente che da sempre caratterizza questa società: i campioni di oggi saranno, semplicemente, sostituiti da quelli di domani. Dopo essersi affermata come la formazione anagraficamente più "anziana" dell'attuale Champions League, la Juve è dunque pronta a vivere una nuova età dell'oro. 

BUFFON - Il ritiro non rappresenta ancora un’ipotesi imminente nella mente del numero uno bianconero, che se potesse continuerebbe a difendere la porta della Juventus fino alla soglia dei 50 anni. Ma se anche il suo agente Silvano Martina ha ribadito ieri che “deciderà lui quando staccare”, quel "30 giugno 2018" apposto sull’ultimo contratto con la Vecchia Signora assume sempre più i contorni di una deadline per il capitano. Che, dalla sua, lascerà il futuro degli Azzurri in buone mani: i riflettori sono ovviamente puntati su Donnarumma, che a 18 anni può già contare su due presenze con la Nazionale maggiore, ma anche su Alex Meret. Il portiere classe ’99 del Milan e quello classe ’97 della SPAL, capolista in Serie B, sono i profili più credibili per sostituire Gigi anche in bianconero.

CHIELLINI E BARZAGLI - Entrambi legati contrattualmente alla Juve fino al 2018, il futuro di due dei protagonisti della difesa da cinque scudetti consecutivi non è più così certo. Barzagli, tra i guai muscolari e l’infortunio alla spalla, ha saltato ben 17 partite in questa stagione: difficile che prolunghi ulteriormente il proprio rapporto con i bianconeri, ma un futuro da dirigente è un’ipotesi da non scartare. I continui problemi fisici stanno compromettendo anche il rendimento di Chiellini, assente dalla lista dei convocati del ct azzurro Ventura (“Deve ritrovare la condizione migliore”, ha ammesso). Per lui il discorso rinnovo è ancora aperto, con la società che potrebbe proporre al numero 3 un contratto a condizioni necessariamente diverse rispetto a quello attuale (che prevede un ingaggio da quasi 3,5 milioni annuali). Il futuro della retroguardia bianconera passa, in questo senso, dai piedi di Leonardo Bonucci. Ma anche da quelli di Daniele Rugani e Mattia Caldara, uno che dal 2018 potrà vestire finalmente la maglia della Juve dopo essere stato acquistato lo scorso gennaio dall'Atalanta. 

MARCHISIO - Uscito definitivamente dall’undici-tipo di Allegri (solo 772 minuti collezionati in campionato), anche il ruolo di una bandiera come Claudio Marchisio appare ridimensionata. La Juve non intende ovviamente privarsi del Principino, bianconero fin dal lontano 1993 e considerato da sempre fra gli incedibili. Eppure prosegue dall’Inghilterra il pressing da parte del Chelsea di Antonio Conte, mentre i futuri innesti a centrocampo (il classe '94 Corentin Tolisso del Lione in primis) ridurranno ulteriormente lo spazio a disposizione del centrocampista classe ’86, già chiuso nel 4-2-3-1 dal tandem formato da Pjanic e Khedira.

LICHTSTEINER E DANI ALVES - Altri due contratti in scadenza nel 2018, con la carta d’identità che non gioca certo a loro favore. L’esperienza dello svizzero e (soprattutto) quella del brasiliano ex Barcellona giocheranno invece un ruolo fondamentale nella cavalcata verso l’ambito Triplete, ma per il futuro della corsia destra la Juventus si sta già guardando intorno. Sondando profili giovani come quello di De Sciglio del Milan, ma anche di Darmian (in uscita dal Manchester United) e di Vrsaljko (non una delle prime scelte di Simeone nell’Atletico Madrid).


@mcarapex