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“Ça va sans dire”. Manco sarebbe il caso di sottolinearlo. Senza Paulo Dybala è una Juventus sufficientemente forte da mettere timore a chiunque. Con Dybala è una Juventus non soltanto fortissima ma addirittura magica. La dimostrazione pratica della validità di questo teorema è stata fornita nel secondo tempo della gara con il Chievo quando Allegri ha deciso di mandare in campo il fuoriclasse argentino.

Beninteso la squadra bianconera stava già vincendo e seppure con qualche ansia di troppo avrebbe certamente portato a casa il risultato positivo. Eppure a quella squadra, che pure mostrava di funzionare in maniera talvolta esemplare, mancava decisamente qualcosa di speciale. Non soltanto a lei, del resto, ma soprattutto al pubblico pagante che mai rinuncia a ritrovarsi allo stadio anche quando l’avversario non è proprio il massimo del campionato. Con tutto il grande rispetto per il Chievo, rammento una partita giocata tra bianconeri e veneti con sulle gradinate mille persone che si potevano contare a occhio.

Ebbene la gente bianconera è fedele sino all’estremo anche perché sa di poter contare in linea di massima sullo spettacolo garantito. Ma perchè ciò possa avvenire è assolutamente indispensabile che in scena vada il campione il quale più di ogni altro è in grado di onorare il gioco del calcio coniugandolo con la poesia. La Juventus ha la grande fortuna di averlo trovato e di esserselo tenuto ben stretto malgrado il Barcellona fosse disposto a dare la luna pur di averlo. Senza di lui quello della Juventus può essere sempre un ottimo film. Con lui è sempre un capolavoro da Oscar. Insomma, come suggeriva la reclame, “no Dybala, no party”.