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Il 2018 come anno della conferma e di un ulteriore sviluppo: la Juventus insegue il settimo scudetto consecutivo e un rafforzamento del proprio status europeo, nell’ennesima stagione che la vede come traino del calcio italiano. Ci sono però delle consuetudini, soprattutto in sede di mercato, che spesso non regalano gioie ai tifosi bianconeri. E se la crescita sportiva della Juve si è sempre accompagnata alla crescita economica, quella tendenza al “sacrificio” vista nelle ultime annate potrebbe ripetersi anche in questo 2018 appena iniziato. Con tanto di biglietto di addio pronto per un top player della rosa di Max Allegri.

GRAZIE, POGBA - Il bilancio della Juve al 30 giugno 2017 si è chiuso con ricavi record: 562,7 milioni di euro, una crescita del 45,1% rispetto all’anno precedente. Impossibile però non notare che tale balzo sia dato prevalentemente dalla cessione record di Paul Pogba al Manchester United. La partenza del francese ha fatto raggiungere un nuovo primato alle plusvalenze bianconere derivanti dai trasferimenti in uscita, salite a quota 139,8 milioni per l’esercizio in questione, il terzo consecutivo chiuso in utile. Se anche escludiamo le plusvalenze, si nota come l’incremento dei ricavi (+20%) sia dato soprattutto dalla cavalcata in Champions League, conclusa con la finale di Cardiff e portatrice nelle casse bianconere di ricavi pari a 47,6 milioni. In pratica, se la Juve si fosse fermata agli ottavi di Champions (obiettivo minimo per un top club, raggiunto dai bianconeri anche nella stagione 2015-16) e non avesse incassato gli oltre 150 milioni dalle cessioni (grazie a Pogba, ma anche a Morata e Pereyra), l’esercizio sarebbe stato in perdita. Considerando la crescita dei costi operativi - si pensi all’aumento del monte ingaggi - è così possibile dipingere una Juve pressoché schiava del mercato in uscita.

SOLUZIONE OBBLIGATA - Vero è che lo stesso comunicato dell’assemblea degli azionisti, risalente allo scorso settembre, prevedeva un esercizio 2017-18 “in perdita” e “fortemente influenzato dall’andamento dei risultati sportivi ed in particolare della Champions League”. Ma se la rincorsa alla Coppa dalle Grandi Orecchie non dovesse produrre risultati analoghi a quelli della scorsa stagione, con la mancata qualificazione della Juve alla finale di Kiev, è ipotizzabile che il club bianconero - per proseguire il consolidamento economico - torni ad utilizzare lo strumento del cosiddetto "Player Trading". Il ché significa la probabile cessione di un gioiello, un’operazione che (vista anche la lievitazione dei prezzi in sede di mercato, evidenziata al meglio dall’affare van Dijk al Liverpool) porterebbe nelle casse juventine una nuova e provvidenziale plusvalenza. I riflettori sono puntati ovviamente su Paulo Dybala, ma non solo.

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