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Luciano Moggi ha parlato del ritorno dello spareggio tra Italia e Svezia per andare al Mondiale nel proprio editoriale pubblicato dall'edizione odierna di Libero. Ve lo riproponiamo integralmente:

"Solna non ha portato fortuna alla Nazionale, speriamo stasera che San Siro non sia impegnato altrove. L’Italia, andata in Svezia per mettersi al sicuro da sorprese nel ritorno dello spareggio Mondiale, scenderà in campo invece a Milano con l’assillo di un gol da recuperare, la necessità di farne almeno due in più degli svedesi e l’incubo del fallimento. Ovvie le critiche a Ventura arrivate da migliaia di “direttori tecnici” sparsi nel nostro Paese, anche da quelli che inizialmente avevano dato per buona la scelta di Giampiero alla guida della Nazionale. Adesso ci capita di sentire e leggere quello che abbiamo sempre scritto sul nostro giornale e quasi ce ne dispiace. Non siamo contrari al ct per partito preso e saremmo stati anche felici di sbagliare perché abbiamo a cuore le sorti del calcio italiano. Lo stimiamo tra l’altro come persona e come professionista pur non ritenendolo in grado di poter succedere a Conte, visto anche il materiale a disposizione e la carenza di carica emotiva che era invece la forza del suo predecessore. Dopo la débacle spagnola, quello che poi è successo in Svezia è la prova che avvalora le nostre convinzioni.

Avendo la fortuna di poter contare sul blocco difensivo juventino, poteva distribuire meglio le forze negli altri reparti evitando di giocare con due centravanti come Belotti e Immobile (marcati da difensori di pari fisicità): l’esperienza insegna che giocare con più punte non vuol dire segnare di più (magari si subiscono). Parliamo col senno di poi? Forse, ma ci sembra elementare ipotizzare quanto sarebbe stato meglio, a fianco di uno dei due, un giocatore svelto e dai piedi buoni, che sapesse saltare l’avversario creando superiorità numerica e spazi, vista della lentezza dei centrali svedesi. Come non pensare a Insigne, però nel ruolo abituale visto nel Napoli?
Non parliamo poi del centrocampo, con un Verratti eterna promessa che ha messo in crisi l’intero reparto. Meglio allora stendere un velo pietoso e suggerire a Ventura di non lamentarsi dell’arbitro
che non ha niente a che vedere con la sconfitta (se entrava quel palo di Darmian...). Sbaglia quindi quando tenta di sentirsi vittima concedendo alibi a chi non ne ha: gli svedesi hanno meritato. E chiedere aiuto al pubblico del Meazza è la dichiarazione di chi, non sapendo motivare, spera che altri sappiano farlo. La speranza è di poter applaudire stasera la Nazionale qualificata: non sarebbe un vero Campionato del mondo senza l’Italia.Tra l’altro ,ridarebbe sorriso ed autostima anche al ct incolpevole di essere stato posto in un ruolo superiore alle sue forze. Perciò, forza Italia e forza Ventura.

Viene così a mente la dichiarazione del presidente Tavecchio: «Sarebbe un’apocalisse se non ci dovessimo qualificare». Un’uscita dettata dalla paura di perdere il compenso dovuto ad ognuna delle 32 partecipanti (montepremi Fifa da 682 milioni di euro) oppure da quella di perdere la faccia? Secondo noi entrambe le ragioni, che ci fanno capire l’ansia del buon Carlo che, comunque, ha già precisato che non darebbe mai le dimissioni, neanche in caso di eliminazione. E noi speriamo che non ci sia bisogno di cambi traumatici perché vorrebbe significare Nazionale qualificata e Tavecchio saldo al suo posto
".