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Ci pensa Luciano Moggi a riportare tutti sulla terra, lanciando un nuovo monito a proposito del clima d'odio che si sta generando attorno alla Juve in questo periodo. Quanto accaduto dopo Juve-Inter prima, soprattutto dopo Juve-Napoli di questa settimana, ricorda in maniera spaventosa quel clima di caccia alle streghe che ha poi portato a Calciopoli. Al di là del fatto che poi le decisioni arbitrali contestate siano infine da ritenere giuste (come sottolinea proprio Moggi) o sbagliate, l'ex dirigente bianconero si ritrova a sottolineare la pericolosità di un contesto anche sociale come quello attuale, nel quali viene fomentato l'odio ben oltre l'ambito di quello che dovrebbe consentire la rivalità sportiva.

PARLA LUCIANO - E Moggi tratta l'argomento così su Libero: "Polemiche che non hanno ragione di esistere. Se un arbitro, nel caso Doveri di Roma (era Valeri in realtà, ndr), dà due rigori sacrosanti alla Juve si parla già di complotto a favore dei bianconeri, non importa se si dimentica di darne un altro per fallo di Strinic su Dybala. E' stato comunque sufficiente per consentire al Napoli di arrogarsi del diritto dei perdenti e interrompere il silenzio stampa per insultare l'arbitro. Il calcio purtroppo sta ripercorrendo la strada interrotta nel 2006, sembra infatti ora come allora che le partite le giochino gli arbitri. Lamenti che poi vengono colti dai tanti opinionisti di tv, radio e giornali, ognuno a raccontare la propria verità a seconda della bandiera di appartenenza. Nessuno a tenere conto che fomentando gli animi si possono creare quegli incidenti di cui spesso siamo testimoni, che poi vengono etichettati con la parola inciviltà dagli stessi fomentatori. Persino i politici e adesso qualche sindaco, si vestono da tifosi, senza pensare alle cause che ne potrebbero derivare".