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Luciano Moggi, ex DG della Juventus, ha confessato le proprie sensazioni sul sorteggio di Champions League che riguarda il club bianconero a  Road2Sport. Ecco le sue parole: "La Juve è la squadra italiana che rappresenta sempre il nostro calcio in questa manifestazione. L’essere primi in classifica in Italia conferma di essere tra le prime quattro d’Europa e questo è molto importante. Il sorteggio di Champions? Poteva capitare di meglio. In questo momento non è il Real Madrid la squadra più forte tra le quattro, e il Monaco non è quello eliminato due anni fa. Ha ottimi giocatori, campioni come Falcao che si è ripreso da infortuni e giovani come Mbappe che corrono a perdifiato. La Juve dovrà affrontarli con rispetto perché i suoi avversari sanno cosa vogliono, si presentano con il miglior attacco europeo e quindi c’è da prestare attenzione. Forma fisica? No, sono proprio forti. Non incide minimamente la forma fisica. Battere la cabala rispetto al '98? No, prima della cabala c’è da sconfiggere il Monaco. I bianconeri sono in forma ma non deve esser preso per buono il risultato col Barcellona perché ha solo nomi. In due partite non ha fatto neppure un gol, i giocatori non correvano ma camminavano ed è invecchiata. La Juve è ringiovanita e quindi è salita, mentre i catalani sono scesi. E’ molto debole in questo momento. Ha affrontato una squadra il cui allenatore sapeva già di andar via a fine stagione, questo non ha dato un apporto benevolo alla squadra. Luis Enrique ha fatto un po’ come dice il proverbio, ovvero ha detto di esser sceso da cavallo quando in realtà è caduto". 

"I monegaschi sono molto giovani e pimpanti. Sarà una partita da vedere, auguriamoci che arrivi l’ingresso in finale. Sarà interessante perché il Real, che ha già eliminato il Bayern che era la squadra più forte, può eliminare anche l’Atletico e così i bianconeri possono avere più chance per vincere la Champions. L'Atletico è più difficile da affrontare in gara secca, è molto più difficile e complicato delle merengues. Il Real è una squadra particolare, non fa gruppo e Ronaldo aspetta il pallone in area. Certo, poi quando gli arriva fa gol. Ma sarebbe difficile per loro ripetere quanto fatto con il Bayern contro questa Juventus. Nesta alla Juve? Non avevamo bisogno di Nesta, avevamo Cannavaro che era più che sufficiente. Forse era quasi meglio di lui. Non ci furono altri grossi rimpianti? No, non ce ne furono".