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Nuova inchiesta da parte del Corriere della Sera sull'acquisizione del Milan da parte di Yonghong Li. Nel servizio pubblicato a a firma Milena Gabanelli e Mario Gerevini si fa luce sulle holding dell'imprenditore cinese, in particolare su una di queste, Shenzhen Jie Ande, presentata anche come credenziale per l'acquisto, e che possiede una quota della società di packaging Zhuhai Zhongfu (quotata sulla Borsa cinese). Quest'ultima sarebbe stata già insolvente al momento dell'acquisto per 740 milioni del club rossonero. 

La Shenzen Jie Ande era stata oggetto di un ordine arrivato dal tribunale del distretto di Futian: "Vendete all’asta il 2 febbraio" sull'Ebay cinese. Tutto questo è la conseguenza della mancata restituzione di un prestito dalla Jiangsu Bank. Il Corriere della sera rivela che l'asta era stata sospesa per il sopraggiungere di un nuovo creditore, la Banca di Canton, che avrebbe chiesto liquidazione per bancarotta della holding Jie Ande.

In molti si sono chiesti come mai la Federazione non sia riuscita a scoprire queste zone d'ombra di Yonghong Li  quando a inizio giugno ha presentato le credenziali in Lega Serie A. Noi abbiamo provato a interpellare chi, in quei tempi, ne era a capo, ovvero Carlo Tavecchio: 

Come mai la Federazione, attraverso la Covisoc,  non si è resa conto delle insolvenze di Yonghong Li?
'Mi dispiace, ma non posso rispondere'.


Di fronte alle nostre insistenze Tavecchio ha ribadito: 'Non posso rispondere, non ho nemmeno letto l'articolo'.

Da Calciomercato.com.