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L’Argentina è ancora padrona del suo destino perché nonostante un girone indecoroso per la storia della nazionale, nonostante l’ennesima occasione persa contro il Perù in una Bombonera stracolma di passione e speranza e nonostante infiniti rebus tattici che nessun allenatore è finora riuscito a risolvere , la squadra di Sampaoli si qualificherà ai play off in caso di vittoria contro l’Ecuador nell’ultima partita del girone. Difficilmente, però, il tecnico argentino si affiderà a Paulo Dybala definito ‘inadatto’ a giocare assieme a Lionel Messi. “I due si pestano i piedi - ha detto Sampaoli alla vigilia del match contro il Perù – abbiamo bisogno di qualcosa di più concreto.” Difficile, dopo parole così dirette, pensare a un dietrofront. Sampaoli, tuttavia, non ha fatto altro che ripetere le parole pronunciate dello stesso Dybala alla vigilia dell’ultimo match di Champions giocato tra Juve e Barcellona. Se davvero lui e Messi sono incompatibili, questa non può essere altro che una buona notizia per la Juve.

LE PAROLE DI DYBALA – “Giocare con Messi è un piacere perché è il più forte calciatore al mondo – disse Dybala appena un mese fa – la convivenza però è difficile perché giochiamo nella stessa posizione e in nazionale sono io che mi devo adattare.” Il giorno dopo, in Argentina, non si parlava di altro. Raramente si è sentito un calciatore dire che ‘giocare con Messi è difficile’ figuriamoci poi se il calciatore in questione è pure argentino. Quel giorno al Camp Nou Dybala ha tirato un solco sulla sua storia e quella di Lionel Messi. Affermare di essere incompatibile con ‘La Pulga’ lo ha praticamente condannato alla panchina con l’Albiceleste. Dybala si è autoescluso dall’undici titolare dell’Argentina relegandosi a riserva di lusso. Sampaoli la pensa proprio come il numero 10 della Juve che ieri non ha giocato neanche un minuto, al pari di Maurito Icardi. Non esiste più l’Argentina di Messi e Dybala, esiste l’Argentina di Messi o quella di Dybala.

COME BAGGIO E DEL PIERO – Curiosamente la storia di Dybala ricorda quella di Roby Baggio ed Alex Del Piero, un altro grande, anzi, il più grande numero 10 nella storia del club bianconero. In Francia, ai mondiali del 1998, Cesare Maldini mandava in campo dal primo minuto solo uno tra ‘Pinturicchio’ e ‘Divin Codino’. I due, di fatto, si incrociavano solo quando uno sostituiva l’altro, mai in campo. Lo stesso vale con il dualismo Totti-Del Piero, dualismo che però non farà storia come quello con Baggio in quanto nel 2006 l’Italia alzò la coppa del mondo mentre nel 1998 gli azzurri si fermarono sulla traversa colpita da Gigi Di Biagio ai calci di rigore contro la Francia.

LA JUVE SORRIDE – L’incompatibilità conclamata di Messi e Dybala è un male per la nazionale argentina ma un bene per la Juventus. Con 12 gol in 10 partite La Joya è tornato ad essere uno degli attaccanti più ricercati dai top club europei e proprio il Barcellona, la scorsa estate, aveva pensato a Dybala come erede di Neymar. Date le circostanze viene però difficile pensare che i blaugrana torneranno alla carica per l’argentino in estate. Dybala rappresenterebbe un rebus tattico difficile da districare per Valverde tanto quanto lo è per Sampaoli. Se Real Madrid e Manchester United pensano seriamente a Dybala per la prossima stagione la Juve sa già che la minaccia Barcellona si è già praticamente estinta. Messi e Dybala, come Del Piero, Totti e Baggio, sono destinati a incrociarsi solo quando uno sostituisce l’altro. Un motivo in più per sperare nella lunga permanenza de La Joya a Torino.

@lorebetto