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Non si tratta né di essere viziati per i troppi successi, né di sparare nel mucchio dopo il deludente pareggio interno col Totthenam. Si tratta di provare a identificare quali siano i punti deboli d’una squadra che da 6 anni consecutivi è prima nel proprio Campionato, e nello stesso periodo ha disputato 2 finali di Champions, aggiudicandosi più volte  Coppa Italia e Supercoppa.
 
Non si è viziati, perché nel calcio le vittorie non bastano mai e ogni anno si ricomincia da capo; non si è viziati perché la Champions manca da troppo tempo a Torino e criticare non vuol necessariamente significare denigrare. In più, aggiungiamo che mai come quest’anno la Juve fa fatica in Campionato. Merito del Napoli? Non solo.
 
Vediamo, dunque, alla luce di quella che si può definire una partita rivelatrice nel momento cruciale della stagione, i punti critici della Juventus.
 
1)Il mercato. Non lo abbiamo scoperto ora: è stato un mercato squilibrato. Sostanzialmente a favore dell’ attacco. In nome del “rinnovamento”, si è trascurata la difesa  e lasciato in difficoltà il centrocampo. Quest’ultimo soffre dai tempi in cui se ne sono andati Pogba e Vidal, mai rimpiazzati a pieno. E’rimasta una coperta troppo corta, come l’anno scorso. Matuidi ha dato qualcosa in più, ma basta la sua assenza per riaprire la ferita ovvero la posizione di Pjanic. Se gioca dove ha giocato ieri sera, ossia davanti alla difesa, non regge la pressione degli avversari che raddoppiano, lo costringono all’errore o gli levano la palla. Ricordate Hernanes? Non si tratta solo della partita di ieri  e del Totthenam: se gioca lì qualsiasi avversario (Napoli, Roma, Genoa, Fiorentina…) lo mette in difficoltà e, con lui, soffre tutta la squadra. Non è colpa sua perché quello non è il suo ruolo. Né incontrista, né cursore, Pjanic è un ottimo suggeritore verso l’area avversaria, un ottimo tiratore, insomma il tanto agognato trequartista. A centrocampo, la Juve ha bisogno d’un incontrista di qualità e Kedira (lo vedremo dopo) non lo è. Senza Dybala, “snaturato” tra le linee ( l’anno scorso questa soluzione offrì un po’ di equilibrio) , con Pjanic parodia di Pirlo, i laterali che si appiattiscono, ieri sera in certi momenti, i bianconeri hanno giocato con un confuso 4-5-1 o addirittura con un 5-5-0, comunque costretti a spazzar via il pallone.
 
2)Khedira. Bisogna dirlo. Non da ora, da almeno diverse partite  il centrocampista tedesco è un lusso (vedi: Sassuolo). Una bella ciliegina, forte coi deboli, debole coi forti,  che non copre, corre poco o si estranea dal gioco; da inserire a punteggio ampiamente acquisito oppure da far giocare accanto a centrocampisti di lotta e di governo, come il Marchisio dei tempi migliori. Ieri sera Khedira non è pervenuto, tanto da far rimpiangere Sturaro.
 
3)Ambizione. L’eterno ritornello allegriano “prima viene il campionato” a cosa serve? Tra giusta ambizione e inutile arroganza c’è una certa differenza. La Juve non può ambire alla Champions? Se lo si pensa bisogna chiamare un dottore? Calcolo per calcolo, meglio risparmiare sulla Coppa Italia e comunque non mettere sempre le mani avanti: chi sta nel calcio, si sa, è eternamente sotto esame, ad ogni partita. Per di più, proseguire in Champions (non necessariamente vincerla) è necessario per finanziare il futuro: il più prestigioso torneo europeo sta diventando, per le società, una fonte d’incasso sempre più importante. 
 
4)I particolari. E’ la seconda volta che i portieri della Juve commettono errori nel piazzare la barriera (la prima avvenne con Szczesny contro il Benevento). I rigori sbagliati si ripetono: il primo di Higuain, per altro, era stato intuito e toccato dal portiere. Le rimesse laterali sono molte volte problematiche: i giocatori della Juve risultano marcati e troppo spesso la palla finisce agli avversari. Viceversa le rimesse laterali degli altri vanno quasi sempre a buon fine.
 
5)Questo, veramente , un punto debole non è: Speranza. Dybala è il giocatore su misura per una difesa come quella degli Spurs. Se ritorna, non si deve sfiancare in copertura e con un Pjanic “protetto” il passaggio potrebbe essere a portata di mano.