Ecco l'intervista rilasciata a Giovani Bianconeri: Quel brutto giorno? Era la classica visita medica che si fa in estate per poter ricominciare la stagione sportiva, e il dottore mi ha riscontrato questo problema dall’elettrocardiogramma. Sintomi con questa patologia non ne hai, quindi non ne ho mai avuti. In quel momento in realtà non pensavo fosse un problema così serio, quindi ero tranquillo. Col passare del tempo però cominciavo a preoccuparmi. La diagnosi è il Blocco di Branca Sinistra. Nelle settimane successive al problema la Juventus si è presa cura di me iniziando a sottpormi alle varie visite specialistiche. L’holter per seguire i battiti durante il giorno, risonanza magnetica e infine l’elettrofiseologico. In tanti mi sono stati vicini in questi mesi, soprattutto la mia famiglia. Cosa farò da grande? Sicuramente proverò a rimanere nel mondo del calcio, chissà magari come allenatore o osservatore, non so ancora bene. Non sarà facile ma ci proverò. Juve? Mi hanno fatto sapere che mi avrebbero aiutato nel trovare qualcosa da fare. Mi sento molto fortunato nell’essere in una società seria come la Juventus, perché non tutte le squadre si sarebbero comportate così".
RICORDI - "Ce ne sono tanti, da quando mi ha cercato il Prato, che già per me era un sogno, e poi addirittura la Juventus… Se ne devo scegliere uno però, l’allenamento in prima squadra con i vari Pirlo, Pogba, Buffon: un’emozione incredibile. Oltre ai bellissimi ricordi, mi ha formato tantissimo, sia dal punto vista calcistico, ma soprattutto come ragazzo".