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Sandro Mazzola, ex attaccante dell'Inter, ha parlato a Il Mattino, a due giorni dal derby d'Italia: "Io mi espongo: tifo Napoli per lo scudetto. Il Napoli lo merita e poi chiunque va bene, purché non sia la Juventus. Quindi si tifa per gli azzurri. L'origine della rivalità? Si giocava in casa loro. Stadio strapieno, tanto che molti tifosi invasero il campo sullo 0-0. Gara prima sospesa e poi data vinta a noi a tavolino. La Caf annullò la decisione della Lega e ordinò la ripetizione della partita (il presidente federale era Umberto Agnelli, ndr). E allora il nostro presidente Angelo Moratti diede ordine di schierare la formazione Primavera. Che ingiustizia, ragazzi. Sì, proprio da quella volta noi e i bianconeri diventammo nemici acerrimi. Ero a scuola, quel giorno avevo l'esame: o promosso o rimandato. Iniziai bene e il professore di matematica al quale suggerivo la schedina del Totocalcio, mi fece uscire prima per permettermi di scendere in campo. Ma di quella domenica ricordo altri due episodi. Vidi piombarmi addosso quel gigante di Charles, allungai il piede e non so come gli feci tunnel. Andai a scusarmi e lui sorrise. E poi giocava con noi un mio amico, un certo Morosi che s'incollò a Sivori. Si gasava perché all'inizio Omar non prendeva palla, mi diceva: adesso mi faranno sindaco del Paese. Poi Sivori decise di giocare e andò a segno sei volte".