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"La prima cosa che mi viene in mente dopo i tre 0-0 che hanno riguardato le partite delle squadre di testa, è che Inter, Napoli, Juventus e Roma non sono al passo con i tempi. Evidentemente pensano ancora di essere negli anni ottanta, quando la vittoria valeva due punti e il 'pareggiotto' veniva accettato spesso di buon grado. Diciamo che, con organici di quel genere, qualche rete era lecito aspettarsela. Va altresì detto che questo è il periodo in cui, tra campionato, Coppa Italia, Champions ed Europa League gli impegni si rincorrono e la stanchezza si fa sentire. Proprio in considerazione del fatto di non essere impegnata in Europa, era lecito attendersi qualcosa di più dall'Inter che però, ribadisco, dopo il pareggio con la Juve resta la squadra da battere.

Passo all'analisi delle partite domenicali. Il Napoli non penso sia in crisi, perché con la Fiorentina ha fatto un grande secondo tempo. Certo, le scorie della sconfitta con la Juventus si sono fatte sentire, ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Se infatti Mertens e Zielinski avessero concretizzato le enormi occasioni da rete, i commenti sugli azzurri sarebbe stati per forza di cose diversi.

Sospeso su episodi anche il giudizio sulla Roma. I romani hanno creato parecchie occasioni, e solo una giornata straordinaria del portiere del Chievo Sorrentino ha evitato il gol dei giallorossi. Di Francesco ha una grande rosa a disposizione, può cambiare formazione ed avere risposte importanti. Anche oggi, chi ha giocato meno fin qui, non ha demeritato una volta chiamato in causa. C'è però il rovescio della medaglia: ancora una volta la Roma lascia punti sul campo di una piccola. Era capitato con il Genoa, ora con il Chievo. Punti che a fine stagione potrebbero rivelarsi pesantissimi. Nel complesso campionato straordinario: sono in cinque -metto anche la Lazio- per lo scudetto, e per il momento non vedo la squadra che possa prendere il largo".

Massimo Mauro, da La Repubblica.