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Il direttore sportivo della Juventus Beppe Marotta ha incontrato i giornalisti a margine di un'evento all'Open Library in viale Montenero a Milano parlando dei temi caldi del mercato bianconero. Per IlBiancoNero.com era presente il nostro inviato Andrea Menon. In apertura un commento sul caso intervallo di Cardiff: "Bonucci ha fatto un normale discorso motivazionale tra un primo ed un secondo tempo di una finale di Champions, i toni non erano più accesi della normalità ed era Allegri a dettare i temi e a dare le indicazioni per il secondo tempo."

"Stiamo attenti alle opportunità che ci saranno in questo mercato per cercare di alzare il livello qualitiativo. Donnarumma? Avete giustamente creato un resoconto quotidiano. Ci stiamo informando ma da osservatore mi auguro che si arrivi ad una soluzione positiva per loro perché farebbe parte di un processo di crescita ed una naturale identificazione ma non conosco le vere dinamiche. Bernardeschi? Oggi stiamo facendo un sondaggio esplorativo, magari saremo più concreti nelle prossime settimane."

KEAN - "Rappresenta un caso analogo come Donnarumma che per me sono penalizzanti per le società che costruiscono un settore giovanile con una missione non solo sociale ma anche con l'obiettivo di creare un patrimonio per il domani. Siamo nella fase conclusiva delle trattative con la famiglia e con chi lo rappresenta, da questo punto di vista sono ottimista."

MATUIDI - "Ad oggi abbiamo un gruppo di 25 giocatori che hanno vinto e più di quelli non possiamo averne."




DANI ALVES - "Non c'è nessuna rottura. All'interno della carriera di un giocatore ci sono componenti fondamentali come la motivazione e la soddisfazione, se vengono meno è giusto cambiare. Dani Alves ci ha detto che vuole un'esperienza alternativa che al momento non so qual è ed evidentemente faremo una risoluzione consensuale augurandogli il meglio."

ALEX SANDRO - "C'è già arrivata un'offerta consistente, non vogliamo cedere nessuno ma ripeto che i calciatori sono i protagonisti e se un calciatore decide di andare via si tenta di accontentarlo perché tenere calciatori scontenti non ispira modelli vincenti. Al momento non ci sono situazioni del genere e speriamo di confermare questa squadra."

CASO POGBA - "Non sono sorpreso perché si tratta di un trasferimento con numeri elevatissimi. Non abbiamo nessuna preoccupazione, la FIFA ci ha inviato degli interrogativi e siamo fiduciosi che non ci sia nessun provvedimenti disciplinare."

Durante l'evento, Marotta ha dichiarato: "Se parliamo di un calcio legato ai sentimenti, mi ha colpito molto la vicenda Donnarumma. Ma se parliamo di un calcio economico, è la normalità, fatta di regole che favoriscono procuratori ed esperti di calciomercato-economia, che sì ti fanno fare i soldi, ma ne puoi rimanere anche vittima di questo ciclo. Se paragoniamo Donnarumma a Maldini e vediamo come tutto sia cambiato, in appena 20 anni. Ora è questo il gioco, che se non viene modificato in prima persona da chi ci lavora diventa un problema, per le società, Ma anche per i giocatori. Cos'ho pensato nel momento in cui ha firmato l'Assegno di 20 milioni a Raiola? Indagine nasce perchè il trasferimento ha registrato un numero molto rilevante 105 milioni più 5 di bonus, che può dare adito a certi pensieri. Ma sta tutto nel numero elevato, in cui era prevista la commissione, ma noi siamo del tutto sereni. Quindi ben venga questa indagine".

"In questo mondo le società guadagnano meno, e la sfida è andare avanti sempre per vincere. Come faremo dopo Cardiff, ripartire con gli stimoli della sconfitta per vincere. Donnarumma non è uno spot positivo all'estero, per rimanere nell'ottica romantica. L'auspicio, l'ho già detto, è che tutto si concluda positivamente, perchè sia positivo per il nostro calcio. Quindi anche che vesta la stessa maglia per anni".

"Chi gioca a calcio lo fa per amore. Quindi penso che avere questo intermediario solo economico sia un problema spesso. Vedo ragazzini che già a 10 anni hanno davanti a loro una pianificazione strutturata con persone preposte. O peggio ancora con i familiari che fanno da agenti e intermediari che creano problemi maggiori, perchè con gli agenti c'è durezza ma competenza, con le persone di famiglia spesso no. Rimangono poi le regole che pendono dalla parte del calciatore o di chi lo rappresenta. Ingerenze sui trasferimenti? Mi è capitato con Rabiot. Una mamma autoritaria e di competenza che faceva il proprio interesse".