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Il DG della Juventus Beppe Marotta ha parlato a Sky dopo la conquista del sesto scudetto consecutivo da parte della Juventus: "Abbiamo lottato tantissimo ma la cosa che ha fatto Agnelli per la prima cosa Agnelli, con grande lungimiranza, è la creazione della società. Credo che anche il fattore umano e la coesione tra i vari settori dell'azienda sia il segreto per questo grande risultato. Il fattore economico è una componente importante, man mano che arrivano i risultati migliora anche il brand e ci sono più entrate. Con tutto il rispetto per coloro che hanno vinto il primo scudetto credo che questa Juve sia una grande rosa a livello europeo. Allegri? Aspettiamo che si concluda brillantemente questa straordinaria stagione, da parte nostra c'è soddisfazione che ha fatto e saremmo contenti di proseguire con lui. Chiaramente ci dovremmo incontrare ma la disponibilità è ampia, non credo che il ciclo Allegri Juventus sia finito e chi meglio di lui può coprire questo ruolo."

DA PIRLO A HIGUAIN - "Acquistare big come Neymar o Cristiano Ronaldo? Credo che il mix giusto sia quello di cercare talenti che devono diventare campioni e la Juve è la palestra ideale per i valori di emulazione che i nostri grandi campioni riescono a dare quando grandi giocatori come Dybala arrivano dalla provincia. Il giusto mix tra giovani e 'anziani' è il migliore. Credo che Neymar o Cristiano Ronaldo siano sogni impossibili."

RIPETERSI - "Sarà difficile ripetere questo ciclo ma credo che all'interno di questa società ci siano due fattori importanti creati da Andrea Agnelli che è stato lungimirante: competenza e deleghe. Abbiamo una grande organizzazione, ognuno con la propria autonomia e ognuno con le proprie competenze. Agnelli è il primo grande tifoso ma riesce a coniugare la testa dell'imprenditore con il cuore del tifoso. Vogliamo vincere ogni qualvolta partecipiamo ad una competizione."

Marotta ha poi aggiunto a Premium Sport: “La squadra è sempre lo specchio della società e questa società è grandissima, ha un grande blasone e inculca sempre i concetti importanti per arrivare alla vittoria. Se siamo riusciti a fare questa striscia di sei Scudetti vinti consecutivi è merito anche di questa unione di intenti tra società e squadra che sa cosa vuol dire sudare e lavorare. Poi il talento e l’ambizione fanno il resto. Agnelli ha creato un modello di società, noi dirigenti lavoriamo bene, forti di avere alle spalle una grande società. All’interno dell’area sportiva voglio ricordare anche Nedved e Paratici che sono due miei grandissimi collaboratori. Allegri idolo dei tifosi? Noi da sempre abbiamo manifestato la stima e il riconoscimento delle sue qualità. E’ lui che deve decidere ma secondo me non ci sono i presupposti per immaginare che possa andare altrove. Anche perché il ciclo del presidente Agnelli non è terminato e insieme possiamo ancora toglierci molte soddisfazioni. Oporto momento chiave della stagione?  Forse di questa stagione sì, così come l’anno scorso era stata la trasferta di Sassuolo. Ma noi a Cardiff disputeremo la partita numero cinquantotto stagionale, e questo porta a grande fatica e a difficoltà di gestione. Non sempre si può vincere ma se guardiamo una visione più ampia dobbiamo riconoscere i meriti di questo gruppo. Manca la ciliegina sula torta, ma ci arriveremo. Giocheremo alla apri contro una super squadra come il Real Madrid ma comunque vada questa stagione resterà straordinaria. Il colpo più importante di questi sei anni? Quello più significativo è sicuramente Pirlo, arrivato a parametro zero, tutti lo davano per finito e invece ha dimostrato di essere ancora un grande campione”