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Beppe Marotta parla a Il Giornale facendo il punto non solo sulla stagione in corso ma anche sul resto della carriera sua carriera: “Il mio percorso non è finito. C’è questa sfida di volere a tutti i costi arrivare alla Champions. Poi non mi vedrei in un’altra società; quando Agnelli lo vorrà, mi vedo in ambito federale. Non andrò mai in un altro club. Calciopoli e il caso biglietti? I forti generano sempre invidia. Si è galoppato sulla cultura dell'invidia così come non c'è la cultura della sconfitta. Non temiamo il Var: legittimerà le nostre vittorie.”

AGNELLI – “Ha creato un modello vincente. Il core business è fare calcio. Ma devi avere alle spalle una squadra invisibile che ti supporti in tutto. Lui è stato lungimirante, con due principi: la competenza e la delega. E tutto alla Juve è volto alla vittoria. Avere una famiglia così longeva alla guida del club significa senso di appartenenza. Un Agnelli alla presidenza è un valore aggiunto".

​HIGUAIN - “Non si può fare un colpo così ogni anno.Per Higuain si è creata un'opportunità d'uscita dal Napoli in un momento storico in cui noi abbiamo ritenuto di fare quell'investimento. Ma non si può pensare di farlo tutti gli anni. Quel trasferimento l'abbiamo chiuso prima della definizione del passaggio di Paul allo United, che era comunque prevedibile e ovviamente ha facilitato l'affare del Pipita. L'addio di Alves. Fulmine a ciel sereno. Lui ha fatto una scelta che sembrava essere il City, poi è arrivato il Psg. C'è stato un momento di contrasto, perché ho fatto valere il rispetto del professionista nei confronti della Juventus.”

​DYBALA -  “Non ha avuto il tempo di essere talento: è diventato subito campione. E se fa cose normali viene bocciato. Come società dobbiamo essere bravi a supportarlo. Matuidi pagato molto? Venti milioni più bonus per un giocatore integro fisicamente che aggiunge personalità sono sostenibili. Se si pensa che abbiamo venduto Bonucci a quaranta. I tre colpi di Marotta? Casiraghi venduto alla Juventus di Boniperti: il segno del destino. Cassano portato alla Sampdoria dal Real Madrid: emozione pura perché si trattava di recuperare un talento. L'affare Pogba al Manchester United: la realizzazione professionale". 

BONUCCI - "Premetto che l'allenatore non è la causa. Eravamo preparati perché nelle discussioni che normalmente si fanno erano emerse delle insoddisfazioni del giocatore. Juventus che ogni anno si ritrova a costruire e smontare il giocattolo? È una sfida. Ovviamente da una parte c'è sempre attenzione alle esigenze finanziarie, ma dall'altra si vuole ottenere il massimo dei risultati sportivi. È mancata solo la ciliegina, ma gli scudetti e due finali Champions in tre anni promuovono i mercati fatti."