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E ora il gioco si fa duro. La Juve ha perso e ha perso male contro la Fiorentina, ma ha subito l'occasione di alzare la voce. Di ritrovare sé stessa. Ogni mese, puntuale, arriva uno schiaffone ed anche in questo caso non è mancato. Ma sono tanti i punti in comune con quelli precedenti: che devono far sì riflettere proprio per questo, ma che d'altro canto sono evidentemente anche gestibili per questo motivo. Sempre in trasferta, sempre dopo un impegno di coppa, ad esempio. D'altronde non è facile continuare a vincere, ogni domenica, per quasi sei anni consecutivi. Una flessione anche negli uomini più rappresentativi è normale, l'importante sarà riuscire a gestirla come fatto in fondo anche negli scorsi mesi. Ed è normale anche che la Juve sia stanca ed usurata, non soltanto nelle gambe. Adesso per Allegri inizia il bello: sarà lui a dover dimostrare di essere davvero speciale e unico, spetta a lui trovare il modo di continuare a motivare un gruppo di campioni che possono umanamente tirare il fiato ogni tanto dopo anni di trionfi. Il prossimo mese sarà decisivo per la Juve, più per sé stessa che non per la classifica: riuscire a fare risultato contro Lazio, Sassuolo, soprattutto Milan in Coppa Italia e Inter allo Stadium sarà fondamentale per potersi permettere di pensare alla Champions senza paura e timori di avere già dato tutto o quasi. Il gioco si fa duro, la Juve è tosta: è arrivato il momento di tornare a dimostrarlo.