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Calma. Non è successo niente, o per meglio dire non è successo niente di grave. La Supercoppa, per carità, sarebbe stato meglio vincerla ma rimane pur sempre una partita persa in una prima parte di stagione che ha visto la Juve dominare in campionato e conquistare senza troppi problemi gli ottavi di Champions. È un colpo in pieno volto, un passaggio a vuoto, che servirà e deve far riflettere. Ma niente di più.

Diciamo che la storia ci insegna come la Juve, questa Juve in particolare, sia come un pugile: non uno qualunque, ma il più forte di tutti tempi, Cassius Clay o Muhammad Alì che dir si voglia. Era il più forte di tutti, per fascino e risultati. Ma anche lui aveva i suoi passaggi a vuoto, in un singolo match e in generale. Chi non ricorda la sconfitta con Joe Frazier? Poi si rialzò, più forte, travolgente, vincente di prima.

Ecco, la sconfitta contro il Milan sono sicuro che riproporrà una Juve più affamata, consapevole e determinata. Anche perché al suo angolo c'è un 'secondo' come Allegri che nonostante le critiche rimane la persona giusta al posto giusto: non dimentichiamoci cosa ha fatto in questi anni, continuare a vincere e ottenere anche risultati migliori subentrando nel bel mezzo di un ciclo vincente è anche più difficile che ripartire da zero. Diamogli tempo, lasciamogli incassare qualche colpo. Tanto, per ko tecnico o ai punti, in fondo col pugno alzato ci arriva sempre la Juve.