commenta

Eccolo, quel problema che Max Allegri non vedeva l'ora di dover affrontare. Si chiama imbarazzo della scelta, di uomini e tattico. Dietro, ad esempio, non possono essere i fastidi muscolari patiti da Chiellini e Barzagli a preoccupare se le alternative si chiamano Benatia e soprattutto questo Rugani. Davanti si vivrà con curiosità la seconda di Pjaca al posto dello squalificato Mandzukic, unico modo per accettare l'idea di farlo rifiatare in questo momento. Ed è in mediana, soprattutto, che ora Allegri sarà chiamato a delle scelte complicate. Se la bella prova di Rincon a Crotone non poteva rimischiare le gerarchia, l'ottima prestazione di Marchisio a Cagliari ripresenta il grande dubbio in vista della partita di Porto: arrivati alle partite che contano per davvero, chi rimane fuori tra il Principino, Pjanic e Khedira? O sarà nuovamente uno dei quattro tenori a lasciare spazio a Marchisio, tornando al 4-3-3 o magari riproponendo Pjanic sulla trequarti? Dieci giorni separano Allegri dalla risposta più attesa.

 

VIVA MARCHISIO – Questo sistema, d'altronde sta permettendo alla Juve e ai suoi campionissimi di gestirsi molto meglio. Sacrificio sì, ma si corre meglio e non si rincorre mai. Basti pensare a un Sami Khedira sempre in campo e mai stanco, quando da mezz'ala era costretto ad un lavoro fin troppo dispendioso. Stesso discorso vale per Pjanic e appunto Marchisio. Che contro il Cagliari ha saputo coprire le spalle al tedesco, giocando qualche metro indietro rispetto all'interpretazione di Pjanic, pur entrando nel vivo di entrambe le azioni da gol: suo l'assist per lo 0-1, sua la palla rubata che ha dato il là al contropiede da manuale che ha chiuso l'incontro. In assoluto oltre un'ora di segnali positivi ed incoraggianti. Oltre un'ora per lanciare un messaggio ad Allegri: a Porto vuole esserci anche lui. Davvero un bel problema...il migliore possibile, però.

@NicolaBalice