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“Una rivoluzione ci salverà”, scriveva qualche anno fa la giornalista e attivista canadese Naomi Klein, sferrando una critica feroce al sistema capitalistico. Trasponendo il concetto su un pianeta completamente diverso, possiamo dire che la rivoluzione in atto in casa Juve avrà un significato tutt’altro che provvidenziale per alcuni membri della vecchia guardia. Uno su tutti, Claudio Marchisio: già scivolato nelle gerarchie di Max Allegri, il Principino potrebbe veder ulteriormente ridotto il proprio spazio nell’undici titolare in vista della prossima stagione.

SCOMPARSO - Reduce dal traguardo delle 250 presenze bianconere in campionato (300 totali con le maglie dei club contando anche quelle in Serie B), tagliato nel match contro il Pescara di ieri pomeriggio, Marchisio sta vivendo forse la stagione più complicata da quando è alla Juventus. Non certo da un punto di vista dei risultati, con la squadra ancora in corsa per ogni obiettivo italiano ed europeo, ma - sotto il profilo personale - mai il centrocampista era stato impiegato così poco negli ultimi nove anni. Era la stagione 2008-2009, quella dell’esordio in Serie A con la Juve dopo l’esperienza in prestito all’Empoli. In panchina sedeva Claudio Ranieri, che sarebbe poi stato esonerato dopo la 35esima giornata per fare spazio a Ciro Ferrara: già in quel primo periodo - assolutamente travagliato - Marchisio si era distinto come un’ottima opzione per il centrocampo bianconero: 32 presenze, una cifra che non sarà neppure avvicinata al termine di questa stagione, in cui il Principino è attualmente fermo a 21 gettoni in tutte le competizioni. Peraltro,oggi il numero 8 festeggia un anno dal brutto infortunio al legamento crociato subito nel match contro il Palermo (17 aprile 2016). L’andamento rallentato dell’ultimo periodo è chiaramente da addebitare, in primo luogo, a quella tegola. Ma alla “scomparsa” hanno contribuito anche ragioni tattiche, con il 4-2-3-1 che ha di fatto ridotto le opportunità a centrocampo. Il futuro, d’altro lato, non si annuncia di certo migliore.

NUOVI ARRIVI - In estate la Juventus completerà sicuramente un innesto a centrocampo. Un colpo di prestigio, che possa innalzare ancora di più la qualità di una mediana già al top in Europa. Le strade vagliate da Marotta e Paratici portano, in questo senso, ai nomi di Tolisso (contatti stretti ormai da mesi con il presidente del Lione Aulas) e Verratti (già argomento di discussione con l’agente Di Campli). Senza considerare l’affare Bentancur, che vedrà in estate approdare a Torino la stella dell’Uruguay Under 20. Insomma, lo scarso utilizzo di Marchisio - in un centrocampo ideale che vede sempre presente la coppia formata da Pjanic e Khedira - si annuncerà ancora più “drastico” a partire dalla prossima stagione. Il contratto del Principino scadrà soltanto nel 2020 e un suo addio ai colori bianconeri, al netto del recente interessamento del Chelsea del suo ex tecnico Antonio Conte, appare al momento improbabile. Eppure, davanti a una prospettiva che lo vedrà sempre più tristemente relegato in panchina, il futuro potrebbe cambiare improvvisamente. Nel frattempo, quel cuore bianconero continua a sognare un finale di stagione leggendario: per capire se le 250 presenze potranno trasformarsi presto in 350 ci sarà tempo…


@mcarapex