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Pista, pista, arriva la capolista! La spumeggiante Inter di Luciano Spalletti, che ha portato a casa un pareggio dall'Allianz Stadium contro la Juventus ringraziando il proprio monumentale portiere, si presenta a San Siro per sfidare il Pordenone negli ottavi di finale di Coppa Italia. Non scherziamo, suvvia. Una squadra di Lega Pro contro i magnifici nerazzurri, pronti a vincere lo scudetto dopo aver sbaragliato la concorrenza finora in campionato? 

SENZA SCAMPO... - Spalletti ha scelto di far giocare le seconde linee, quelle che, in primavera, dovranno tenere alti carattere e ritmo in vista del rush finale in Serie A. Non c'è scampo per gli undici eroi ospiti, per quanto simpatici e dallo spirito mai domo. Si son presentati con le maniche corte nel gelo di Milano, son pronti a dare tutto, ma contro di loro c'è la grande Inter, mica una Juventus qualunque.

...O FORSE - Però la partita non si sblocca, sembra quasi che il Pordenone possa e voglia crederci. E insomma, la partita scivola ai tempi supplementari... per davvero! I nerazzurri devono far entrare i titolari, Perisic e Icardi su tutti, per provare ad aver ragione dei modesti friulani, che, per altro, vanno più volte vicini a un gol che profuma di storia. Ora che la capolista ha schierato i suoi campioni, però, è tutto finito vero?

AI RIGORI -
No, nemmeno questo basta, servono i calci di rigore. Il Pordenone, che evidentemente non si era preparato a una simile situazione alla vigilia, arriva carico di tensione sul dischetto e l'emozione ha la meglio. Misuraca e Lulli sbagliano il penalty, ma attenzione... il difensore più forte del campionato, Skriniar, e Gagliardini si fanno ipnotizzare dal clamoroso Perilli. Ciurria e Vecino segnano il sesto rigore, poi Parodi sbaglia tutto e Nagatomo regala la qualificazione ai nerazzurri. Inter ai quarti, ma la domanda sorge comunque spontanea: siamo sicuri sia da scudetto?