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La prossima volta si sentiranno autorizzati a versare una tanica di benzina sul pavimento dello spogliatoio e poi, prima di scappare, gettare in quella pozza un  fiammifero acceso. Male che vada i loro avvocati, pagati da Galliani, riusciranno a dimostrare che tale comportamento era stato dettato dalla necessità di ottenere un poco di calore perché il riscaldamento dello Stadium non funzionava a dovere. Naturalmente il Giudice Sportivo incaricato di “vederci chiaro” in mezzo a”tanto fumo” non esiterrebbe a credere nella buona fede dei giocatori rossoneri e magari multerebbe la Juventus per mancata assistenza ambientale all’avversario. E’ un paradosso, naturalmente. Ma neppure troppo.

Chi si attendeva una punizione esemplare per i giocatori del Milan ma soprattutto per Adriano Galliani il quale, in quanto dirigente e uomo di una certa età dovrebbe avere la testa sul collo oltreché il cervello funzionante, è costretto a prendere atto con amarezza che, malgrado tutto, la tanto vituperata e sputtanata Giustizia ordinaria funziona meglio di quella sportiva. Una volta le cose stavano esattamente al contrario e le “toghe” della Federazione venivano considerate migliori di quelle dei tribunali civili e penali in quanto ritenute davvero super partes. Ricordo le undici giornate di squalifica, poi ridotte “soltanto” a sette, che vennero inflitte a Omar Sivori perchè in campo aveva perso la testa per certe decisioni, peraltro discutibili, prese dal “dittatore” Concetto Lo Bello e aveva cercato di aggredirlo. Altri tempi, ovviamente.

Oggi i giudici, dietro referto arbitrale, puniscono quelli che si tolgono la maglia per dal libero sfogo alla naturale felicità per un gol realizzato, condannano al pagamento di multe salate le società che consentono ai loro tifosi di sparare in cielo qualche fuoco d’artificio e si limitano ad una tiratina di orecchie nei confronti di quei birichini un poco monelli del giocatori del Milan i quali a Torino si sono comportati alla stregua di quelle bande di delinquenti mascherati da sedicenti tifosi che sfogano la frustrazione della sconfitta sfasciando ciò che gli capita a tiro e imbrattando i muri. Per Bacca, il più fuori di testa del gruppo, una giornata ai box che gli servirà per rifiatare e diecimila euro di multa ovvero la somma che lui spende in una notte di bagordi in discoteca.

Ma quello che è più grave e per il quale il giudice sportivo dovrebbe provare non vergogna è la ridicola sanzione riservata a Galliani ovvero all’alter ego calcistico di Berlusconi. Lui che avrebbe avuto il dovere di gettare acqua sul fuoco e che invece sembrerebbe essere stato il mandante del braccio armato rossonero per la demolizione fraudolenta e violenta degli scudetti bianconeri appesi al muro che, evidentemente, fanno tanta invidia. Caro Giudice, complimenti vivissimi e alla prossima volta quando un gruppo di professionisti sconfitti  e frustrati anziché limitarsi a scrivere sulle pareti “Juve di merda” lanceranno palloncini pieni di orina sottratta al doping direttamente contro il pullman degli avversari. Ma cosa vogliamo che sia. Monellate da ragazzi!