commenta
Puntata speciale della nostra rubrica dedicata agli Juventus Club DOC. Oggi attraversiamo il canale della Manica per approdare a Londra: in una metropoli che conta ben cinque club calcistici professionistici soltanto nella massima serie, è possibile trovare anche un nutrito gruppo di tifosi bianconeri. Abbiamo intervistato Antonio, il direttore di questo JC sorto all’ombra del Big Ben: tra la vita da juventini d'Oltremanica e il rapporto con il Notts County, ecco cosa ci ha raccontato. 

A quando risale l'iniziativa di fondare uno Juventus Club a Londra? 

Lo JC Londra Bianconera è nato nell'Ottobre 2014, poche settimane dopo il trasferimento in Inghilterra mio e di Matteo. All'inizio l'idea era di riunire tutti i tifosi bianconeri sparsi per la città in un unico pub per vedere le partite insieme. Adesso abbiamo addirittura persone che vengono da altre città vicino Londra per vedere le partite da noi al pub. Il nostro 'covo' è stato sin dall'inizio il Pub Famous Three King’s a West Kensington, il luogo in cui è nata l’idea di fondare il gruppo. Adesso il Three Kings è conosciuto in tutta la città per essere la casa dei bianconeri d'Oltremanica. 


Sono molti i bianconeri d'Oltremanica? I vostri soci sono tutti italiani?
A pochi mesi dalla nascita del Club, lo JC Londra Bianconera è stato riconosciuto dalla Juventus come Club Doc. Ad oggi vantiamo oltre 150 tesserati, tra cui italiani e non, ma tutti accomunati da un' unica passione: la Juventus. Nonostante la maggioranza dei nostri soci siano italiani residenti in UK per motivi di lavoro o di studio, abbiamo vari soci dell'Est Europa (Romania, Macedonia, Moldavia) oltre ai tanti inglesi e irlandesi, per lo più con origini italiane. Anche tra i soci italiani c'è una grande diversità territoriale. Ogni regione è rappresentata, a testimonianza di come la Juventus abbia davvero tifosi in tutta Italia. Basta solo guardare al direttivo del Club formato da un torinese, un milanese, un genoano e due romani (i fondatori). 

Siete presenti a molte partite e iniziative della Juventus: come si concilia questo con la lontananza geografica? 
Nonostante la lontananza, siamo presenti allo stadio per quasi tutte le partite a Torino e per tutte le gare di Champions League. Quest’anno il gruppo ha seguito la squadra a Zagabria, Lione, Siviglia, Porto e Barcellona. Da una parte siamo fortunati perché Londra è collegata benissimo. Molto spesso per le gare di Champions l'aereo che prendiamo è pieno di tifosi che fanno scalo a Londra dall’Italia. 

Com'è la vita in una città come Londra - ricca di club storici del calcio inglese - per un tifoso della Juventus? Intrattenete rapporti anche con i supporters di Chelsea, Arsenal, Tottenham, West Ham o Fulham?
Quest'anno abbiamo partecipato alla fondazione della London Supporters League, un campionato di calcetto con i maggiori supporters dei club della città. Abbiamo dunque un rapporto di amicizia e rispetto con diversi dei club partecipanti. In questa prima edizione hanno preso parte oltre a noi i club As Roma UK, Lazio London Casuals, Viola Club London, Lyondoners Olympique Lyonnais, Celtic of West London, FC Porto of London e i London Lions Aston Villa. Per la prossima edizione che partirà nell'autunno 2018 si uniranno i club di Bayern Monaco, PSG, Benfica, Siviglia, Apoel Nicosia e Napoli. Ma la tifoseria con la quale abbiamo il legame più forte di amicizia è quella del Notts County, la squadra a cui la Juventus deve i colori bianconeri. Spesso un gruppo di Londra Bianconera va a seguire il Notts nelle partite di League 2. Gli amici Magpies sono stati a loro volta nostri ospiti in Curva Nord la scorsa settimana per Juve-Genoa. Grazie al prezioso aiuto della società gli amici inglesi hanno potuto fare nel prepartita lo Stadium tour e una visita dello Juventus Museum, durante la quale hanno consegnato al museo una maglietta del Notts con il nome di Tom Gordon Savage. 


Come si vive in città il lavoro compiuto da un ex storico della Juventus come Antonio Conte al Chelsea? 
Poco più di un anno fa, quando fu annunciato l'arrivo di Conte al Chelsea, Soccer Saturday, trasmissione che va in onda su Sky Sports, aveva intervistato alcuni soci del club nel nostro pub (qui). Volevano sapere da chi lo conosceva bene come Conte avrebbe potuto aiutare il Chelsea a risollevarsi da un'annata difficile. Come avevamo correttamente previsto allora, Conte è quello che serve ad una squadra che deve ritrovarsi, come la Juventus nel 2011. Con il lavoro duro sa tirare fuori il meglio da ogni giocatore. Mister Conte è un motivo di orgoglio per tutti gli italiani nel Regno Unito, come è stato Ranieri l'anno scorso. Ma i successi di Conte sono soprattutto un’enorme gioia per noi juventini. Vedere la foto della sua esultanza sulla prima pagina di Metro andando a lavoro il lunedì mattina ti strappa sempre un sorriso. 

Cardiff è a poche ore di macchina da voi: siete per caso pronti ad un fioretto speciale in caso di finale? 
Se dovessimo raggiungere la finale, saremo sicuramente a Cardiff per sostenere i ragazzi, come abbiamo fatto dall'inizio di questo cammino europeo. Anche se non ci saranno biglietti per tutti, faremo comunque vari pullman da Londra così che tutti i soci potranno essere 'vicini' alla squadra in un momento così importante. Fioretti? Ho fatto una promessa ai ragazzi del direttivo. Una promessa che coinvolgerà tutti i soci. Porta male svelarla adesso. Se il sogno si dovesse avverare voi de ilBiancoNero.com sarete i primi a sapere cosa abbiamo in mente.