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Il terzino spagnolo del Sassuolo è stato intervistato in esclusiva dal programma "El Transistor" di radio Onda Cero: ha parlato della sua esperienza al Sassuolo, del suo rapporto con la Juventus e della situazione di Serie A e Champions League:

ARRIVO ALLA JUVE - “Ho debutato con la seconda squadra dell'Espanyol in Serie C e, a fine partita, vedo il mio procuratore, Bruno, con un altro signore, il capo scouting della Juve. Costui disse che avrebbero voluto prendermi sei mesi in prestito e, successivamente, valutare se acquistarmi o meno. Avevo sempre giocato esterno alto, poi, dagli ultimi anni delle giovanili, ho cominciato a giocare da terzino"”.

BARCELLONA - “Io sono sempre stato tifoso dell'Espanyol, la mia famiglia è "perica", lo sono mio padre e mio nonno: erano loro a portarmi allo stadio, dunque potete solo immaginare la mia gioia per aver avuto la fortuna, di lì a qualche anno, di giocare realmente nella squadra per la quale facevo il tifo da sempre. Questa estate ho sentito parlare di un mio possibile acquisto da parte del Barcellona, ma credo sarebbe stato ancora troppo presto”.

JUVE PIU' FORTE - “C’è tanta gente che pensa che la Juve abbia perso qualcosa, con l'ultima campagna acquisti, rispetto allo scorso anno, ma io la vedo rinforzata. Ora Allegri avrà più alternative in attacco, potrà provare schemi differenti: in aggiunta a ciò, la loro difesa rimane una delle più forti al mondo, sarà difficile per il Barça. Non so se la Juventus abbia o meno l'accordo con Donnarumma, ma, a parer mio, farebbero bene ad acquistarlo: ho giocato con lui un paio di volte, e mi ha davvero fatto impressione. In Serie A ci sono squadre forti, come Inter, Milan e Napoli, ma la Juve ha, a parer mio, qualcosa in più”.

MESSI VS JUVE - “La Juve domani dovrà preoccuparsi della "pulce", dovranno provare a fare la partita perfetta, confidando nel fatto che Messi non sia giornata. Dybala è un mio amico, e parlo spesso anche con gli altri sudamericani della Juve. Anche Morata, quando giocava qui, ci aiutava tanto: all'epoca eravamo tre spagnoli, e spesso ci affidavamo a lui...è un bravo ragazzo”.