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Gianluca Vialli, semplicemente l'ultimo capitano bianconero capace di sollevare al cielo la coppa dalle grandi orecchie, quando già si chiamava Champions League. Un simbolo della Juve che tornava a vincere negli anni Novanta dopo anni di digiuno, di squadra e anche personali. Arrivato alla Juve nell'estate del 1992 dopo aver trascinato la Sampdoria sul tetto d'Italia e a un passo dalla vittoria della prima Champions League della storia, i primi anni in bianconero di Vialli hanno avuto più bassi che alti. Tanti infortuni, pochi gol, un rapporto controverso con Sacchi che ne compromise il percorso in Nazionale. Poi il passaggio da Trapattoni a Lippi rigenerò la Juve tutta a cominciare da Vialli, diventato punto di riferimento e leader autentico nella stagione che riportò lo Scudetto a Torino, grazie anche e soprattutto al tridente disegnato da Lippi: con Baggio a intermittenza per la prima stagione, il biennio di Vialli-Ravanelli-Del Piero ha fatto la storia. Fino a quella finale di Roma che ha visto Vialli capitano prima dell'addio. In totale quattro stagioni per lui alla Juve, con 53 gol segnati in 147 presenze complessive. Una Champions League, uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa Uefa: quanto basta per entrare dalla porta principale nella storia della Juve.