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Arrivato dal Bari nell'estate del 2010 dopo un'ottima annata trascorsa in Puglia alla corte di Ventura, Leonardo Bonucci non bagnò il suo primo anno con la Juve con una stagione indimenticabile: il centrale viterbese, infatti, vittima anche del campionato disastroso della squadra di Del Neri, mostrò insicurezza nelle sue prime uscite in bianconero, tant'è che anche con l'arrivo di Conte sulla panchina juventina non fu schierato titolare fin subito.

LA SVOLTA – Con il passare delle giornate, tuttavia, Leo iniziò a diventare un elemento imprescindibile della Juve di Conte, in quanto il tecnico salentino inziò a considerarlo come difensore centrale ideale in uno schieramento arretrato a tre: fu questa la vera svolta nella sua carriera, in quanto, oltre a trovare una maglia da titolare fisso, il numero 19 juventino collezionò una serie di prestazioni solide dal punto di vista difensivo e vestì i panni di regista basso, il che gli permise di mostrare a tutti la sua invidiabile visione di gioco, sorprendente per un difensore anche di stazza imponente come lui. 

L'ESULTANZA CONTAGIOSA – Con il passare degli anni e con l'avvento di Allegri in panchina, Leonardo Bonucci è diventato sempre più un leader all'interno della squadra ed un beniamino dei tifosi bianconeri. Oltre che con le prestazioni, infatti, Leo è riuscito a conquistare gli juventini con la sua esultanza: quando segna, infatti, festeggia lasciandosi andare ad un gesto eloquente, tramite cui ricorda agli anti juventini di sciacquarsi la bocca, anziché parlare male della Juve. Una di queste esultanze ce la ricordiamo bene tutti. Il 5 Ottobre 2014, infatti, Bonucci realizzò con uno splendido tiro al volo dal limite dell'area una rete che valse i tre punti contro la Roma di Garcia, prima rivale per il titolo, ed oltre a sfoderare la solita esultanza, l'ex barese rilasciò una dichiarazione da vero gobbo ai microfoni di Sky Sport nel post partita: «Anche oggi abbiamo dimostrato che i più forti siamo noi».