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E' arrivato alla Juve come il Matador che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità definitivo all'attacco bianconero nell'era del Lippi-bis. Se n'è andato dopo un biennio all'insegna degli infortuni e dei rimpianti, per essere sostanzialmente ricordato solo per la buca di Maspero in quel clamoroso derby finito 3-3 nel 2001/2002. Marcelo Salas fa parte di quella schiera di calciatori dall'immenso talento che hanno raccolto solo in parte quanto avrebbero meritato.

IL PRIMO MATADOR E LA BUCA - Nato la vigilia di Natale del 1974, anni prima che il matador inseguito dalla Juve diventasse Edinson Cavani è stato lui ad essere protagonista del mercato: per strapparlo alla Lazio nell'estate più folle del calciomercato italiano, la triade pagò 25 miliardi più il cartellino di Kovacevic. Un avvio incoraggiante da riserva di lusso della coppia Del Piero-Trezeguet, poi quel clamoroso errore nel derby: Juve avanti 3-0, ripresa 3-3 ma al 90' c'è un rigore. Si presenta Salas sul dischetto, solo dopo che Maspero avesse reso insidioso il terreno scavando le famose buche, inducendo all'errore il cileno che sparò la palla altissima. Rimane quella l'immagine più ricorrente della sue esperienza in bianconero, appena pochi giorni prima del terribile infortunio che lo costrinse a saltare il resto della stagione che si concluse in ogni caso con lo Scudetto del 5 maggio. Non si riprese mai realmente dall'infortunio, anche la seconda stagione infatti ha visto un Salas comprimario e scivolato nelle gerarchie anche dietro Zalayeta e Di Vaio. 32 presenze, 4 gol e due Scudetti per lui alla Juve. Ed un'immagine sfortunata difficile da scrollarsi di dosso.