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Renato Buso, nato a Treviso nel 1969, si trasferisce alla Juventus a soli sedici anni, dopo essere cresciuto nelle giovanili del Montebelluna. In bianconero il baby-attaccante trova campioni straordinari del calibro di Laudrup e Platini, ma è soprattutto nel ruolo di centravanti che la concorrenza si farà più agguerrita. Al primo anno a Torino il ragazzo diventa la riserva di Aldo Serena, poi arriverà Ian Rush e infine Alessandro Altobelli.

IL PREZZO DI ROBY - Nonostante lo scarso minutaggio concessogli nelle quattro stagioni bianconere dai vari tecnici (Trapattoni, Marchesi e Zoff), Buso riesce comunque a siglare 12 gol e ad alzare al cielo uno Scudetto. Con la sua prima rete, nella stagione 1986-87, diventa a 16 anni e 10 mesi uno dei marcatori più giovani della storia della Serie A. Nel 1989 si trasferirà in compartecipazione alla Fiorentina, ed è qui che il suo ruolo per la futura storia juventina diventa ancora più importante. Il suo riscatto da parte dei viola, infatti, fungerà da contropartita tecnica all'arrivo di Roberto Baggio in bianconero. Per il Divin Codino il club di Vittorio Caissotti di Chiusano versò infatti nelle casse dei toscani 16 miliardi di lire più il cartellino di Buso, valutato 2 miliardi.

Terminata la carriera da calciatore nel 2004, Buso cominciò ad allenare: dopo la Primavera dello Spezia e quella della Fiorentina, ha svolto il ruolo di tecnico del Gavorrano in Lega Pro.