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Dal Bari alla Juventus: un percorso compiuto da Leonardo Bonucci, ma non solo. Quasi trent’anni prima di lui, fu Nicola Caricola ad approdare in bianconero dopo l’esperienza con i Galletti.

INIZIO PROMETTENTE - Nato attaccante e trasformato in difensore durante il periodo trascorso nelle giovanili biancorosse, Caricola viene prelevato ventenne dalla Juventus: è la Signora di Trapattoni, quella che aveva dovuto dire addio a due leggende come Zoff e Bettega e che si fondava sullo straordinario tandem d’attacco Boniek-Platini. L’esordio del giovane è brillante: la Juve abbatte 7-0 l’Ascoli e comincia nel migliore dei modi il suo cammino in campionato. A fine stagione arriveranno scudetto e Coppa delle Coppe.

ARRIVA PIOLI - L'incipit dell’avventura sembra preannunciare un futuro radioso per il Caricola bianconero, che però negli anni successivi vedrà ridursi gradualmente lo spazio nell’undici titolare del Trap. A complicargli ancora di più la strada verso la consacrazione, arriva da Parma un giovane di belle speranze, che convince fin da subito il tecnico: si chiama Stefano Pioli e la sua presenza in difesa (come seconda scelta, dietro mostri sacri del calibro di Scirea e Brio) relegherà Caricola a mero rincalzo. Nell’estate 1987 la sua esperienza alla Juve termina con la cessione al Genoa, club in cui militerà fino al 1995.

LA MALEDIZIONE - Nel 1995 Caricola firma per i neonati New York MetroStars (che dal 2006 diventeranno i New York Red Bulls). Alla primissima partita, disputata contro i New England Revolution, il risultato sembra tendere verso un noioso 0-0. Ma al novantesimo il difensore italiano sbaglia un clamoroso disimpegno e punisce involontariamente il portiere Tony Meola. E' l'inizio di una "maledizione" che dura ancora oggi: i NY Red Bulls, infatti, non hanno mai vinto la MLS Cup. Non a caso, i tifosi statunitensi parlano di The Curse of Caricola. 

@mcarapex