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Terzo olandese della storia della Juve, Eljero Elia avrebbe dovuto ripercorrere le orme di Edgar Davids in bianconero. Parliamo dell’importanza rivestita con questa maglia, non certo del ruolo in campo: il classe ’87, prelevato dall’Amburgo nell’estate del 2011, si era già fatto apprezzare da tutta Europa come esterno offensivo. Una classica ala, abile nel dribbling e nel tiro. 

 

SENZA SPAZIO - L’acquisto di Elia, costato 9 milioni di euro, avrebbe dovuto costituire un innesto fondamentale per il 4-2-4 progettato dal nuovo tecnico Antonio Conte. Peccato che l’allenatore, dopo un primo periodo caratterizzato dal modulo prediletto, cucì su misura della Juve il vestito perfetto: quel 3-5-2 con cui i bianconeri avrebbero trionfato per cinque anni consecutivi in Italia. Quale sorte, dunque, per il povero Elia? La panchina, ovviamente. La prima e unica stagione dell’olandese in Serie A si conclude con 4 presenze in campionato (mai da titolare) e uno storico scudetto. Un trofeo per cui, purtroppo per lui, non sarà mai ricordato come protagonista. Lascerà Torino nell’estate 2012 per accasarsi di nuovo in Bundesliga, stavolta al Werder Brema.