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Dopo anni di incredibile solidità, la difesa della Juventus torna a scricchiolare anche, giusto ricordarlo, a causa dei tanti infortuni. In questi giorni in cui l’operato della retroguardia bianconera è sotto costante osservazione, vogliamo dedicare la nostra rubrica sulle stelle bianconere a Claudio Gentile, bandiera del club con le sue 415 presenze in 11 stagioni.

HA VINTO TUTTO - L’uomo che fermò Maradona ai mondiali del 1982 è nato a Tripoli, in Libia, il 27 settembre 1953. Oltre alla Coppa del Mondo vinta con l’Italia nell’edizione dei mondiali spagnoli, Gentile alza al cielo nove trofei con la vecchia signora: sei campionati, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe. Emblema e simbolo del difensore vecchio stampo, sempre sul pezzo, arcigno e perfetto nella marcatura a uomo, Gentile poteva giocare sia come terzino che come centrale di difesa.  

“Dopo aver marcato Maradona ai mondiali dell’82 - ha raccontato in una recente intervista –sono tornato a giocare terzino con la Juventus, quindi non dovevo pensare solo a lui. E comunque la maglia la strappai soltanto a Zico nella partita successiva, forse Maradona se la strappò da solo.”

JUVENTINO NELL’ANIMA – E’ un legame indissolubile quello che lega la Juventus al ‘libico’ Claudio Gentile. “Io sono Juventino da sempre”, disse lo scorso anno, quasi in lacrime, ai microfoni della Gazzetta. “Non lo sono diventato, lo sono da sempre, tant’è che alcuni anni fa ho ritrovato una foto di me da bambino in Libia con la maglia della Juve.”

C’è anche un aneddoto che vuole Gentile vicino ad allenare i bianconeri nel 2006, prima che esplodesse lo scandalo calciopoli. Boniperti informò Gentile della volontà della Juve di sostituire Capello a fine stagione. Gentile avvertì la federazione che però gli chiese di restare in carica della nazionale Under 21, salvo poi scaricarlo dopo la fine mondiale vinta dagli azzurri di Lippi e con la Juventus che nel frattempo si era già accordata con Didier Deschamps.