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BUFFON 8: nel successo storico c'è anche la sua firma a caratteri cubitali. Viene chiamato in causa poche volte, ma tutte le volte, con un portiere normale, sarebbe gol. Ma Gigi non è normale. Chiedere a Iniesta per ulteriori chiarimenti. La parata sull'1-0 sul capitano del Barça è, in fin dei conti, davvero decisiva. Quanto i gol di Dybala.

DANI ALVES 8.5: si vede dall'inizio che ha in corpo una rabbia mai vista e una voglia di spaccare il mondo da grandi occasioni. Inizialmente, però, sfocia in qualche entrata nervosa di troppo. Ma quando incanala bene le energie è fantastico: insuperabile in difesa, sempre lucido e presente in fase offensiva. La sua miglior prova in maglia bianconera.

BONUCCI 7.5: quando fronteggi quello che è forse il miglior tridente della storia è lecita qualhce sbavatura. E lui qualche volta si fa scappare Suarez e Neymar. Ma quando non paghi le sbavature, resta solo il buono, fatto di anticipi meravigliosi e chiusure maestose. Con la solita spavalderia da leader. Resta Bonucci, insomma. Quello vero e più bello.

CHIELLINI 8.5: a Berlino è mancato più di quanto si potesse pensare e oggi conferma perché. Chiude su tutto e tutti, non sbaglia mai e pazienza se lo stile non è il massimo. Poi segna anche il gol del tris, l'urlo del gorilla su una partita indimenticabile. Meravigliosa. La chiusura nel finale su Suarez, poi resterà il simbolo della sua partita. E della sua superiorità.

​ALEX SANDRO 9: la perfezione non esiste. Nel primo tempo mette in dubbio questo detto. Esce vincitore da tutti i duelli, non sbaglia nulla e si divora Messi. E mica poco. Anche nella ripresa sale con costanza e difende con puntualità, con il solito mix di velovità e forza che lo rende unico al mondo.

PJANIC 7.5: non è sempre precisissimo, ma offre comunque diverse palle al bacio e soprattutto capisce quando è il caso di incantare e quando invece serve la mazza. Quando può, inventa come un artista, quando serve, lotta come un gladiatore.

​KHEDIRA 7.5: cervello inesauribile. Anche in questa partita, così importante, accelera e rallenta con una maestria quasi unica. Riduce al minimo gli errori e chiude ogni linea di passaggio quando il Barça si fa minaccioso. Intelligenza sopraffina in una serata storica.

​CUADRADO 8: non sbaglia una scelta. Quando deve puntare l'uomo lo fa, quando deve vestire i panni dell'uomo assist lo fa alla velocità di un supereroe. Inarrestabile sulla fascia, è meravigliosamente attendo anche quando c'è da difendere su Neymar. Manuale su come interpretare le due fasi: insegna Juan.

​DYBALA 9.5: divino. Meraviglioso. Non bastano aggettivi per un giocatore che oggi manifesta l'essenza più pura del calcio, quella più bella e che fa venire i brividi. Segna due gol meravigliosi, con un sinistro incantato davanti al miglior mancino del mondo. E poi trasforma in oro tutto quello che tocca, non perde una palla, inventa magie in mezzo alle gabbie. Averlo visto oggi è un onore. Vero.

​MANDZUKIC 7.5: nel primo tempo le sbavature sono diverse, ma ha l'enorme, capitale merito di servire l'assist per il raddoppio di Dybala dopo una discesa da ala d'altri tempi. Poi combatte, mette in difficoltà chiunque abbia la palla, è sempre soluzione per i compagni. Il solito Mario, insomma. Oggi un po' più speciale, come tutti.

​HIGUAIN 6: non è il solito Pipita. Sbaglia due gol che uno come lui solitamente fa a occhi chiusi e rinvia il momento in cui essere decisivo in Champions League. Lotta e combatte come al solito, però. Con più lucidità arriverà anche la gioia. All.

ALLEGRI 8: ha avuto ragione lui. Su tutto e tutti. Il circo altrove ha sempre detto. E oggi allo Juventus Stadium niente circo, ma puro spettacolo. Uno spettacolo di magia. Azzecca tutte le scelte, nessuno sembra stanco, tutti sanno quello che devono fare. È anche la vittoria di Max.