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La Repubblica ha analizzato la sfida tra Juve e Napoli dal punto di vista del fatturato, spesso evocato da Sarri come causa del distacco che sul campo separa i due club. La Juve vince 562 a 308. I bianconeri pagano più del doppio di stipendi (253 milioni a 101) e incassano nove volte di più dalle entrate commerciali: 27 milioni a 3. "In questo, la Juve non è più un club italiano - si legge nel pezzo di Marco Azzi -, ha uno stadio tutto suo (porta 57 milioni all’anno tra biglietti e abbonamenti, contro i 16 del San Paolo), scatola magica piena di supermercati, negozi, bar, ristoranti, museo, una sorta di Juveland aperta tutti i giorni, tutto l’anno. La vocazione commerciale dei bianconeri riempie Torino di manifesti pubblicitari, tra Mondojuve e JMedical". 

I CONTI  - La Juve incassa 232 milioni di diritti tv e il Napoli 142. Ai bianconeri 74 milioni dagli sponsor, 28 per gli azzurri. "I parametri zero su cui il Napoli conta di creare un po’ di futuro (Younes, Machach e Ciciretti i più recenti) fanno il paio con l’autofinanziamento che il mercato potrebbe garantire dalle possibili cessioni di Mertens all’Arsenal (clausola da 28 milioni) e Jorginho al Manchester United (55)". In tema plusvalenze: il passaggio di Higuain proprio alla Juventus ha garantito 90 milioni al Napoli, meno dei 151 arrivati a Torino per Pogba, Coman e Morata.

INVESTIMENTI - De Laurentiis vuole investire tra i 120 e i 150 milioni in strutture nei prossimi cinque anni: già iniziati i lavori a Castel Volturno (due piscine, palestra e tre campi), mentre la nuova sede del settore giovanile dovrebbe essere realizzata in provincia, a Marano. La nota stonata continua a essere il San Paolo.