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Per la Primavera, inizia una nuova era. Finisce il regno di Fabio Grosso e inizia quello di Alessandro Dal Canto, che torna dove è cresciuto come calciatore. Questo sarà l'anno dei classe '99, sia da regolamento, che in termini di leadership in casa bianconera, anche se Dal Canto non potrà godere di un'eredità florida. Anzi. Buona parte degli Under 17 della stagione precedente sono stati mandati in prestito e quelli rimasti hanno dovuto ingoiare bocconi amari tutto l'anno. Zanandrea ha salutato a gennaio, Ndiaye, Tripaldelli e Merio hanno tenuto duro fino alla fine, ma l'annata non può dirsi positiva. Adesso cambia tutto.

LA GRINTA DI MERIO - Leonardo Merio, centrocampista di enorme duttilità e dotato di grande corsa (senza sacrificare la qualità), abituato a essere un perno di tutte le Juventus in cui ha giocato - arrivava da una stagione con gli Under 17 in cui era stato il più impiegato - ha dovuto assaporare l'anonimato e la panchina. Non facile, ma non ha mai fiatato. Testa bassa e voglia di mettersi in mostra, impegno massimo agli allenamenti e ora è il momento di raccogliere quanto seminato. La Nazionale è servita per ricordargli il suo valore anche nei momenti più bui, ora è il momento di prendersi la Juve. Seguendo l'esempio di Romagna, che è stato più forte degli infortuni e della sfortuna e, senza mai perdere garbo ed educazione, è diventato simbolo dopo una vita in bianconero.

IL MOMENTO DI TRIPALDELLI - Alessandro Tripaldelli ha avuto qualche chance in più per mettersi in mostra, soprattutto quando sono mancati Beruatto e Rogerio. E ha sempre risposto alla grande. Quando titolare, costantemente tra i migliori. Non è bastato però per guadagnarsi altre chance e il finale di stagione è trascorso tra l'amarezza e la voglia di spaccare il mondo. Perché parliamo di uno definito praticamente universalmente uno dei migliori prospetti in quel ruolo. Un giocatore cresciuto a vista d'occhio di stagione in stagione, che per un anno ha guardato gli altri. Ora, però, è il suo momento. Il momento di dimostrare le sue indiscutibili qualità. Con gli occhi di diverse società di Serie B (e non solo) già addosso. La nuova Primavera passerà dalla sua testa e dai suoi piedi. E da quelli di Merio, a cui lo lega un'amicizia ormai storica.

@Edosiddi