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Quella di Cristiano Allegri, raccontata con grande delicatezza da Nicola Balice, è una storia bellissima che siamo orgogliosi di proporre a tutti i nostri lettori. Quella di Cristiano Allegri e della sua vita di cittadino in ostaggio nel regno delle ombre, esternata da lui stesso con fresca e disinvolta allegria, è una potente lezione per tutti noi che spesso guardiamo senza veramente vedere. Quella di Cristiano Allegri che ama il gioco del pallone e che ha scelto la Juventus come tramite per la sua passione e ciò che il destino gli ha vietato di conoscere a causa dei suoi occhi spenti è la dimostrazione di quanti autentici “giganti” esistano in un mondo popolato e governato perlopiù da “lilliputziani” affetti da una cecità interiore ben più grave di quella fisica. Quello di Cristiano Allegri il quale ama scrivere e descrivere per ciò che “sente” e per quel che “immagina”, filtrato dalle parole chi gli vuole bene e gi sta accanto, non è un miracolo. E’ molto di più. E’ un atto di forza, di volontà, di amore, di passione, di fantasia, di coraggio e di rispetto rivolto alla Vita la quale talvolta sembra essere stata truffaldina ma che, di fatto, trova la propria celebrazione proprio nei discorsi e nelle azioni di chi avrebbe almeno un motivo valido per maledirla. Cristiano Allegri, il quale racconta per noi e per i nostri lettori le emozioni e le sensazioni più intime di un evento che lui ha vissuto soltanto attraverso le vibrazioni in arrivo da un luogo privo di colori e di figure, è la “nostra Sophie”. E’ la bambina che Papa Francesco, “fuggito” dal Vaticano per andare a far visita alla comunità di non vedenti dell’Istituto Sant’Alessio, ha abbracciato e con la quale ha scambiato un dialogo fitto e amorevole rimanendo contagiato dall’allegria della ragazzina. Cristiano Allegri, per noi e per tutti voi, non è e non sarà mai motivo di facile e odiosa retorica e men che meno di catartico viaggio nel dolore. Cristiano Allegri di fatto è e sarà sempre, per noi e per tutti voi, quello che non riusciamo e non riusciremo mai a essere. Perchè le cose che “vede” lui sono sicuramente le più belle e, probabilmente, anche quelle più vere. Viaggiare con lui, nel suo mondo, sarà bellissimo.