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“Fino alla fine”: il coro diventato slogan, lo slogan diventato motto. Molto più di una frase ad effetto, visto che la Juventus - in seguito ad un sondaggio svolto fra i propri tifosi - impresse quelle tre parole persino sulla maglia da gioco 2014-15. Ma cosa vuol dire “fino alla fine”?. Molto banalmente, rappresenta il desiderio di dare il massimo in campo, finché il triplice fischio non sancisce il termine dell’incontro. Ad un livello più profondo, è la voglia di non mollare mai nel calcio come nella vita. Una lezione che la Juve di Max Allegri, nell’ultimo periodo, sembra aver dimenticato.

RIBALTONI - La rimonta subita contro l’Atalanta non rappresenta un’unicum nell’esperienza bianconera di Allegri. Certo, i ribaltoni vissuti nelle ultime stagioni dalla Juve si contano comunque sulle dita di una mano, ma quei pochi andati in scena hanno comunque del clamoroso. Il primo, all’Allianz Arena il 16 marzo 2016, nell’ottavo di finale di ritorno di Champions League: Pogba e Cuadrado schiaffeggiano due volte il Bayern Monaco in meno di mezz’ora, poi i campioni di Germania si rialzano e - complice il calo fisico e mentale dei bianconeri - passano dal 2-0 al 2-2. Ai supplementari gli uomini di Guardiola completano l’impresa, con il 4-2 che sancisce l’eliminazione della Juve dall’Europa. Il secondo ricordo è più recente e a suo modo meno doloroso: lo scorso 5 aprile, al San Paolo, il Napoli ottiene un 3-2 inutile ai fini dell’approdo in finale di Coppa Italia (nella semifinale di andata allo Stadium, la Juve aveva infatti vinto per 3-1). L’ex Higuain punisce due volte Reina, ma prima Hamsik e poi l’immediato uno-due di Mertens e Insigne cambiano tutto. Con conseguente sofferenza di Allegri.

SPINA STACCATA - Il problema è che il calo di concentrazione della Juventus nel secondo tempo appare sempre più frequente. L’esempio macroscopico, a Cardiff, è costato una Champions mai così vicina. I campioni d’Italia partono in quarta e poi sembrano perdere la benzina. “Il fatto è che stacchiamo la spina”: una frase ripetuta all’infinito da Allegri fin dalla scorsa stagione, che d’altra parte sembra incapace di cancellare questa brutta abitudine dalla propria squadra. Nell’ultima sfida persa 3-0 al Camp Nou, il Barcellona ha letteralmente abbattuto la Juve dopo aver sofferto a tratti l’esuberanza bianconera nel primo tempo. Persino a Reggio Emilia contro il Sassuolo, in un match mai in discussione, i neroverdi hanno approfittato del calo di Lichtsteiner e compagni per riaprire la partita dopo il secondo gol di Dybala. Infine, l’Atalanta: la spina è difficile da avvicinare alla presa di corrente, la Juve continua a sentirsi troppo tranquilla e scivola proprio nel momento di maggiore confidenza.“Fino alla fine”, recita lo slogan: ma Allegri e i suoi lo stanno contraddicendo.

@mcarapex