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Lazio e Juventus si sfideranno nell’anticipo serale della 27ª giornata, in cui i bianconeri proveranno sul difficile campo dell’Olimpico a restare in scia ad un Napoli sempre più da record. Tra i doppi ex che hanno giocato in entrambe le squadre, c’è sempre chi vive questa sfida in maniera particolare. E’ Darko Kovacevic, che in Italia lo ricordiamo per i 26 gol messi a segno con la Juve e per i sei mesi non brillanti vissuti alla Lazio. Proprio con lui, attualmente dirigente dell’Olympiakos Pireo, abbiamo trattato molti argomenti tra cui questa sfida.

JUVENTUS – “Da dirigente ed ex calciatore bianconero, è stato un piacere incontrare la Juventus nei gironi di Champions. Sono state due belle sfide quelle contro di noi, ho avuto una piacevole impressione nel match di ritorno perché ha saputo far gol nel momento giusto. La Juve è la Juve, quando deve vincere le partite importanti le vince sempre”.

SCONTRO DIRETTO – “Seguo sempre la Serie A perché ho giocato sia in bianconero che in biancoceleste, ho ancora molti amici. Il Napoli sta facendo un grandissimo campionato e gioca davvero bene, ma la Juve non molla mai. Penso che, a questo punto, sarà decisivo lo scontro diretto per assegnare il titolo”.

LAZIO – “Ho giocato in entrambi i club, sono due grandi squadre molto importanti. Quando ero alla Lazio ricordo un bellissimo ambiente, aveva appena vinto lo scudetto e c’erano grandi giocatori come Crespo. Quest’anno hanno vinto sia all’andata che in Supercoppa. Inzaghi sta lavorando bene con i tanti giovani a disposizione, per la Juve sarà una sfida difficile ma ha le carte in regola per poter vincere all’Olimpico”.

PROTAGONISTI – “Difficile indicare chi possa essere il protagonista, sicuramente posso dire che Milinkovic-Savic sta facendo bene da un anno e diventerà ancora un giocatore più importante. Nella Juventus, invece, ci sono giocatori del calibro di Dybala e Douglas Costa che possono decidere questo match”.

SOLO SE VINCI SI RICORDERANNO DI TE – “Il Napoli, come gioco espresso, è ai livelli di Barcellona e Manchester City mentre la Juve sta giocando come al solito e questo non significa che lo sta facendo male. Ha vinto sei scudetti e tre coppe nazionali di fila, questo significa che la squadra è molto forte. Mister Allegri sta facendo bene ed è ancora in corsa su tutti e tre i fronti. E’ questa la mentalità Juve. Quando non si vince per tanti anni, bisogna sempre trovare delle scuse. Giocar bene o giocar male, alla fine, non importa più di tanto perché la differenza la fai vincendo. Si ricorderanno di te se vincerai il campionato, non se lo perderai”.

A WEMBLEY – “Il Tottenham sta bene fisicamente e ha un bravissimo allenatore, gioca a livello offensivo e pressano molto alti. Se la Juventus non incasserà gol nel primo tempo di Wembley, potrà fare il colpaccio perché più il tempo passerà e più avrà la possibilità di segnare. Pronostico? Penso che saranno i bianconeri a passare il turno”.

BUFFON, DEVI CONTINUARE – “Fino a quando se la sentirà, deve continuare a giocare perché è un esempio come persona, come professionista, come vincente. Spero che continui ancora uno o due anni, perché al calcio italiano mancherà un calciatore del genere”.

NESSUN RIMPIANTO – “Stavo bene alla Juve, è il massimo in Italia per un calciatore. In quel momento, però, volevo giocare di più e ho accettato lo scambio con Salas. Non ho nessun rimpianto ad aver lasciato i bianconeri”.

LA PARTITA CON IL CELTA VIGO – Kovacevic prova a raccontarci cosa successe in quel pazzo ottavo di finale di Coppa Uefa della stagione 1999/2000 contro il Celta Vigo. La Juve partiva dal suo gol di vantaggio nel match di ritorno, ma perse clamorosamente 4-0 in Spagna: “Fu una partita che andò male, è una di quelle che può capitare durante l’anno. Ricordate il Milan? Vinse 4-1 contro il Deportivo e perse incredibilmente 4-0 al ritorno. Sicuramente la sconfitta di Vigo ci fece male, ma ci diede anche la forza per ripartire”.

@_Morik92_