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È tornato. Il suo rientro era uno dei più attesi e la gara col Bologna, prima che Kean la rendesse così particolare, acquisiva importanza per un solo motivo: capire come sta Khedira. E la gara contro i rossoblu ha risposto eccome alla domanda. Sia sotto l'aspetto mentale che fisico. In vista di Cardiff, la Juve ha disperato bisongo del tedesco, per qualità ed esperienza e perché in coppia con Pjanic ha rappresentato la mediana perfetta per il 4-2-3-1 di Max Allegri. Senza dimenticare poi che in questa stagione Khedira è tra i più utilizzati in assoluto, qualora dovessero servire numeri per capire la sua importanza. E allora analizziamo il Khedira di Bologna.

PROMOSSO - Le sensazioni sono quantomai positive. Khedira ha corso fin dal primo minuto, ha ripreso confidenza passo dopo passo, aiutato anche dai ritmi lenti, e poi ha dato l'impressione di non essersi mai fermato. Come se quell'infortunio contro il Monaco fosse frutto di un incubo, ora da dimenticare del tutto. Un'idea vera di come stia Khedira la si può avere osservando l'azione avvenuta in avvio di ripresa. Palla in mezzo, lui non calcola bene il rimbalzo e prova a concludere in allungo. Senza timore per il muscolo, senza blocchi e dando il massimo. Sta bene, quindi. Eccome se sta bene.

CARDIFF ASPETTA - Le percentuali di vederlo in campo nella finale di Champions League contro il Real Madrid, quindi, salgono in maniera non trascurabile. Sami sarà in campo contro la sua ex squadra, pronto a mettere le mani sulla Champions League, per far capire a tutti come si faccia a vincere. E proprio l'esperienza, unita a quella di Dani Alves, potrebbe essere uno dei fattori a fare la differenza rispetto a Berlino. La Juve ha bisogno di Sami.

@Edosiddi