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A molto lo ricorda. E sì, per certe cose un po' gli somiglia. Ma Moise Kean non è il nuovo Mario Balotelli. Lo sta dimostrando continuamente sul campo, sia in Primavera che in prima squadra, mostrando sempre grande voglia di imparare anche in allenamento, ma al di là delle chiacchiere, ci sono i dati a dimostrarlo. Kean non si ferma mai. Gioca più che può, sempre al massimo, senza risparmiarsi e soprattutto senza farsi distrarre. Né dalle lusinghe extracampo di ogni genere, né dalle voci di mercato che lo rincorrono da prima che spegnesse 16 candeline.

INARRESTABILE - Il classe 2000 originario di Vercelli (ma cresciuto ad Asti) è tra i pochissimi bianconeri a non essersi mai fermato. Primavera, nazionale, prima squadra. Non si è perso nulla, e Grosso più di una volta avrà sperato di potergli donare il dono dell'ubiquità. Perché in Primavera lui è quasi indispensabile, al netto di una rosa profonda e di qualità. L'ultima settimana è l'emblema della sua stagione: Under 17 da protagonista, richiamato a Torino per la prima squadra e ora a Viareggio, per provare a trascianre i suoi contro il Brugge. E il riposo? Ci sarà tempo. Ora c'è un futuro da azzannare. Con la fame che il succitato Balo sembrava aver perso molto presto.

MERCATO - E l'immancabile mercato? Continua a imperversare. La situazione è questa: non c'è rischio scippo, il contratto c'è e la Juve è pronta a parlare con lui per decidere insieme la strada migliore da intraprendere. Raiola chiede il prestito all'estero, la società sembra disposta ad accontentarlo. Per farsi le ossa da protagonista tra i professionisti e dimostrare di potersi prendere la Juve prima di quanto molti potessero pensare. Bruciare le tappe, d'altronde, per lui è un'abitudine. 

@Edosiddi