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Finta, scatto, resistenza, dribbling e... rigore conquistato, poi trasformato da Marchisio. Con questa sequenza, Moise Kean, ha deciso la sfida di questa notte contro il Paris Saint-Germain. E poco importa se in palio non c'erano trofei o punti, ma solo un po' di prestigio, oltre all'occasione per molti di scalare gerarchie. Bene, con questi 45' minuti di qualità, Kean ha instillato un forte dubbio nella mente della dirigenza della Juve. E ora che si fa con lui? Marotta e Paratici hanno un piano piuttosto definito in mente. 

QUALITA' - Le qualità sono sotto gli occhi di tutti, perciò questa notte non ha stupito in quel ramo, semmai ha impressionato per l'impatto e la personalità dimostrata, pur in un'amichevole. Il gol al Bologna, l'ultimo della Serie A 2016/17 della Juve, è suonato come un presagio al futuro, florido, molto florido. Del resto tutto, o quasi, si poteva già intuire quando la Juve ha deciso di fargli saltare la categoria Allievi con i pari età, promuovendoolo direttamente in Primavera, da Under 17. Poi, immediatamente la Prima Squadra, e i record sono tutti lì da vedere. Perciò la Juve prende la sua situazione con le pinze, perchè non vuole e non si può permettere di sbagliare scelta.

LA PARTITA - Un assist, un rigore procurato e la gara decisa in partnership con il Principino Claudio Marchisio, un altro cresciuto nel settore giovanile bianconero. Inizia contratto la sua partita: testa bassa, un po' egoista e talvolta confusionario per qualche minuto, sopraffatto dalla voglia di impressionare. Poi, però, cambia tutto. La difesa del Psg viene spaccata a più riprese dalle sue accelerazioni e giocate: prima ruba palla, servendola a Marchisio per il primo gol del centrocampista, poi decide la sfida conquistandosi il rigore del 3-2, con una giocata d'esperienza.

SCELTA - Il piano di Marotta e Paratici, come detto, è piuttosto definito: la Juve vorrebbe tenerlo almeno fino a dicembre, per due motivi. Integrarlo al meglio nel gruppo ed osservare il recupero di Pjaca, prima di poterlo cedere in prestito. Ma in questo momento è la settima soluzione in attacco, reparto in cui la Juve si sta rinforzando parecchio, e questo sarebbe uno spreco. Perciò il prestito rimane ipotesi concreta: Mino Raiola - suo procuratore - che spinge per portarlo nel club amico Zwolle o all'Ado Den Haag (le tifoserie sono persino gemellate), mentre Verona e Bologna provano a convincere società e giocatore a rimanere in Italia. 

Valutazione delicate e attente, per non bruciare il futuro, perchè Kean è sicuramente il futuro della Juve.