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No, nessun gesto d’amore. E d’altronde sarebbe ingenuo pensarlo, soprattutto in un calcio che viaggia da tempo su binari che mai si incontrano con quelli del romanticismo. Il rinnovo di Gleison Bremer con la Juventus, fino al 2028, non è un lucchetto alla relazione tra le parti, più una reciproca promessa, del tipo: puoi partire, ma a condizioni vantaggiose per il club.
 
Ed ecco che tra le pieghe di quell’accordo spunta dunque la clausola che può liberare il difensore brasiliano. Clausola variabile tra i 60 e 70 milioni di euro che scatterà nell’estate 2025. Prima, però, la Juventus si impegna a valutare offerte di pari livello per poi decidere se far partire il difensore già nella prossima estate. Le sirene dall’Inghilterra suonano sempre più forti, soprattutto da Manchester sponda United, e la Premier è il campionato in cui, oggi, ogni calciatore vuole giocare.


 

Juventus, con Bremer si riparte

 
Tutti gli indizi portano a individuare Gleison Bremer come il sacrificato per la prossima estate. Il piano del club sembra piuttosto chiaro: il pareggio di bilancio è previsto nella stagione 2026/2027; i soldi del Mondiale per Club, quelli della Champions League, un aumento generale dei ricavi, tutto unito ad una cessione pesante possono velocizzare il processo e dare la definitiva boccata d’ossigeno necessaria a far ripartire la Juventus.
 
Oltre a questo, una cifra tra i 60 e i 70 milioni per un difensore sono oro puro. E questo va al di là delle valutazioni tecniche: Bremer è stato uno dei migliori interpreti in bianconero in questa stagione e anche grazie a ciò i riflettori della Premier League si sono posati su di lui. Ma un sacrificio va fatto: i giocatori di qualità sono sempre più rari da trovare, mentre la difesa sembra più semplice da aggiustare. In questo senso, la Juventus guarda già al futuro: Djalò, Huijsen e, chissà, un nome come quello di Calafiori già ben presente nella lista dei desideri.


 

Bremer Juve, quella volta con Zidane

 
Sacrificare un calciatore – il player trading -, è un meccanismo che alla Juventus si conosce bene. Nel 2001, Zidane lasciò Torino per il Real Madrid: cifra incassata, 77,5 milioni di euro (seconda cessione più ricca) poi reinvestiti per ricostruire la rosa. Appaiono diversi, invece, i casi di Pogba (105 milioni, cessione più ricca di sempre) che diede il via alla fase di espansione bianconera, e quella di de Ligt (67 milioni, terza cessione più ricca) che arrivò in un momento in cui il club già mostrava i primi problemi dal punto di vista economico.
 
Insomma, non si riparte da Bremer ma con Bremer si riparte. La mossa sembra essere quella giusta per uscire dall’impasse e ricostruire una grande Juve.
 
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