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Dopo la flessione, ecco il nuovo slancio. Il titolo della Juventus recupera punti e si avvia a pareggiare, se continuerà così, il massimo mai ottenuto, quello 0,965 euro visto a Piazza Affari lo scorso maggio. Le azioni erano calate di molto, fino al minimo di 0,5215 euro del 15 giugno, prima di risalire a 0,8225 euro, visto nella seduta di ieri, martedì 19 settembre.

Come mai questa crescita? Il motivo è da attribuire ai risultati dell’esercizio 2016-2017: ci si attendeva un bilancio record, e i numeri del primo semestre del 2017, da gennaio a giugno, hanno confermato, dando garanzie importanti. I ricavi, come riportano i dati di Exor e della stessa Juventus, rispettivamente di giugno 2017 e dicembre 2016, andranno quasi sicuramente a superare i 550 milioni di euro, così l'esercizio bianconero 2016/17 potrà chiudere sopra i 40 milioni. Da qui, come sottolineato da Calcio & Finanza, l'ipotesi di un dividendo a valere sull’utile realizzato da parte del consiglio di amministrazione della Juventus, che si riunirà venerdì 22 settembre per approvare il progetto di bilancio al 30 giugno 2017, e che in tal sede lo proporrà all'assemblea dei soci. 

Come spiega Calcio & Finanza nella sua analisi: "L’ultima volta che la Juventus ha distribuito una cedola ai propri soci è stato a valere sul bilancio della stagione 2001-2002, terminata con la vittoria del 26° scudetto della storia bianconera. Allora il club, guidato da Antonio Giraudo come amministratore delegato, chiuse il bilancio con un utile netto di 6,1 milioni, in crescita del 6,2% rispetto 2000-2001 e distribuì agli azionisti un dividendo di 0,012 euro per azione (0,011 nel 2001).

Al di là della possibilità che il board, oggi presieduto da Andrea Agnelli con Beppe Marotta come amministratore delegato, possa decidere di far felici i soci distribuendo una cedola (anche simbolica), le prospettive per l’esercizio in corso sono, al momento, incoraggianti.

Sebbene la campagna trasferimenti estiva abbia portato a un importante incremento del costo della rosa (monte ingaggi + ammortamenti), le plusvalenze realizzate in estate dovrebbero più che compensare l’aumento dei costi".