SE SPALLETTI VINCE - "Juventus-Roma sarà una sfida scudetto" ha confermato il presidente del CONI Giovanni Malagò: "Non potrebbe essere altrimenti, visto che si incontrano la prima e la seconda della Serie A". Il ragionamento è logicamente ineccepibile, se non fosse che mancano 22 giornate al termine del campionato e 66 punti ancora da assegnare. Se per "sfida scudetto" intendiamo, come suggerisce il termine, una partita decisiva per l'assegnazione del trofeo, il discorso di Malagò è comunque veritiero solo per il 50%. Immaginiamo infatti un'eventuale risultato positivo della Roma allo Juventus Stadium (sarebbe il primo dall'inaugurazione della struttura): i giallorossi di Spalletti si porterebbero a un punto dalla capolista, sempre ben lontani dalla coppa che il vincitore alzerà a maggio. A una distanza analoga era giunta l'Inter di Stramaccioni quattro stagioni fa, dopo il 3-1 casalingo rifilato ai bianconeri la sera del 3 novembre 2012. Una perfetta anti-Juve, anche quella, piombata infine al nono posto in classifica.
SE ALLEGRI VINCE - Ma nel caso opposto di vittoria della Juve sulla Roma, le parole del presidente del CONI si rivelerebbero quanto mai profetiche. Il divario salirebbe infatti a +7, costringendo le dirette avversarie dei bianconeri ad una rimonta mai riuscita in cinque stagioni. Solo per fare un esempio, nel campionato 2014-15 la classifica della sedicesima giornata recitava "Juventus a 40 punti, Roma a 39". Un solo punto, per un torneo poi concluso con la squadra di Allegri a +17 da quella di Garcia.La Juve, insomma, ha la tendenza ad allargare il divario con il passare delle giornate: con sette punti di distacco a dicembre, il match con i giallorossi potrebbe col senno di poi guadagnarsi davvero il nome di "sfida scudetto". Il sesto consecutivo.
Mattia Carapelli
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