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Con il sogno scudetto che si allontana, tornano le analisi economiche. Ci aveva già pensato, più di una volta, Maurizio Sarri a fare le pulci al bilancio bianconero per giustificare il gap di prestazioni sportive con il Napoli. Da oggi alla schiera di esperti della finanza si aggiunge anche Edin Dzeko, che abbandonando le velleità di trionfo ha confessato che la Juventus, avendo speso più di 150 milioni di euro sul mercato, rappresenta un avversario al momento irraggiungibile.

BILANCIO JUVE - E’ vero, Marotta e co. hanno investito soltanto in estate una cifra pari a 162,5 milioni di euro. Un impegno economico su cui pesano ovviamente moltissimo i 90 milioni della clausola rescissoria di Gonzalo Higuain, ma anche quelli versati nelle casse della Roma per Miralem Pjanic. Poi 23 milioni per Pjaca, 9,5 per il riscatto di Lemina, 5 legati al prestito di Cuadrado e 3 per quello di Benatia: mica male, come campagna di rafforzamento. Peccato però che, con le cessioni di Pogba, Morata, Pereyra, Padoin, il prestito di Zaza e le operazioni che coinvolgono Isla, Magnusson, Buchel, Appelt Pires, Fiorillo e Coman, il bilancio dell’ultimo mercato estivo bianconero sia assolutamente positivo: +2,7 milioni. Così anche quello invernale, che ha visto sì arrivare Rincon per 8 milioni più 1 di bonus, ma ha regalato alle casse juventine nuova liquidità con le cessioni di Hernanes e il secondo prestito di Zaza.

BILANCIO ROMA - Discorso diverso per la Roma, che solo in estate ha visto il saldo tra entrate e spese chiudersi con un -25,7 milioni di euro. “Colpa”, si fa per dire, degli arrivi del portiere Alisson (8 milioni), Gerson (16,6) Mario Rui (9), Juan Jesus (2, più 8 di riscatto), Bruno Peres (14,5), Vermaelen e Fazio (1,2). Senza considerare poi il prestito rinnovato di Szczesny e gli oneri per i riscatti di Emerson, Rudiger, El Shaarawy, Sadiq e Nura. Con questo non si vuole affermare che gli innesti in sede di calciomercato siano un crimine, anzi. Fondamentale sarebbe però puntare ad un concreto rafforzamento della rosa. Proprio ciò che la società giallorossa non ha regalato a Spalletti, con qualche scommessa fallita (Gerson con appena 4 presenze collezionate in Serie A) e decisioni strategiche totalmente sbagliate (El Shaarawy, diventato ormai la quarta scelta dell’attacco romanista). Insomma, come diceva Johan Cruijff, “non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol”: è altrettanto vero però che per vincere, quei soldi, non puoi spenderli male.


@mcarapex