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Il ko della Juventus a Barcellona è di quelli pesanti che faranno certamente suonare un campanello d’allarme in casa bianconera. A dispetto di un buon primo tempo, i bianconeri sono capitolati nella ripresa quando, già sotto di un gol, non sono riusciti a gestire le ripartenze e le accelerazioni di Messi e compagni. Da questo punto di vista la sconfitta fa certamente più male sul piano morale che non su quello pratico. Quella del Camp Nou era solo la prima partita del girone e i bianconeri hanno tutto il tempo per recuperare il terreno perduto ieri a Barcellona.
 
I motivi del ko sono svariati e dovuti anche alle tante assenze in casa Juve. Allegri si è presentato al Nou Camp senza quattro titolari più Marchisio che titolare inamovibile non è ma che, comunque, aveva trovato una discreta continuità di rendimento in questa prima parte di stagione. La Juve e Allegri, insomma, qualche alibi ce l’hanno anche se in pochi si aspettavano una simile lezione da parte dei blaugrana.
 
Lo stesso Allegri aveva tirato il freno ben prima della vigilia del match. Prima dell’incontro di campionato contro il Chievo il tecnico bianconero aveva infatti dichiarato: "Nel girone il primo obiettivo è passare il turno, arrivare primi o secondi ti può forse dare o togliere un vantaggio nel sorteggio, ma non è determinante. Nove punti per passare il girone credo possano bastare". Un po’ come dire: ‘Se ce la facciamo bene, altrimenti c’è ancora tempo’. Non è proprio come mettere le mani avanti ma poco ci manca. Il problema è che un crollo in stile Cardiff forse, non se lo aspettava nemmeno Max.