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Servono grandi innesti per tenere il passo delle big d’Europa: una necessità che la Juventus, tornata nell’élite ma senza ancora riuscire a conquistare un titolo internazionale, tiene in grande considerazione. Per ripartire nella rincorsa a una Champions che manca da 22 anni, Marotta e Paratici programmano già da mesi una campagna acquisti di assoluto livello. Ma se la parola chiave sarà “rinnovamento”, la sensazione è che uno sforzo sia stato già fatto.

INVESTIMENTI SICURI - Nell’ultima campagna trasferimenti estiva la Juve ha investito quasi 90 milioni di euro: la rivoluzione è cominciata con i vari Szczesny, De Sciglio, Bernardeschi e Douglas Costa, profili che rappresenteranno l’ossatura della rosa nella stagione 2018-19. Ma l’eco dei colpi di un anno fa si ripercuoterà anche sul prossimo mercato. Si pensi proprio a Douglas Costa e a un riscatto già sicuro che porterà 40 milioni di euro nelle casse del Bayern Monaco. C’è poi il caso Höwedes: la Juve non è obbligata ad acquistare il tedesco a titolo definitivo per i 13 milioni pattuiti con lo Schalke, ma qualora volesse trattenerlo servirebbe comunque un’offerta adeguata. Infine, occhio a quell’affare Emre Can inseguito da mesi e infine chiuso grazie - come vi abbiamo raccontato - all’aumento della commissione destinata all’entourage: una cifra importante, che renderà il centrocampista tedesco un colpo “a parametro zero” nella forma ma non nella sostanza.

LA SOLUZIONE PER I BIG - Insomma, se si vanno a sommare gli investimenti certi, non è sbagliato affermare che il grande colpo del mercato estivo della Juve - almeno da un punto di vista economico - ci sia già stato. Ciò non significa che Marotta e Paratici si limiteranno a Emre Can e alla conferma di Douglas Costa, ma per gli altri “botti” servirà un passo in avanti improbabile senza cessioni. A maggior ragione considerando che, senza i ricavi derivanti dalla finale di Champions League e non potendo ripetere la plusvalenza record di Pogba, per l’esercizio in corso si prevede già una perdita (risultato netto negativo di 16,8 milioni, secondo le ultime stime di Banca Imi). Sarà dunque una Juve ancora “schiava” del cosiddetto player trading? Sì, a patto di non voler abbandonare le piste che portano agli obiettivi di lusso in attacco (Martial, Morata), a centrocampo (Milinkovic-Savic) e in difesa (Bellerín). Tutt’altro che sogni impossibili, soprattutto nei casi in cui si riesca a strappare la formula del prestito. E a patto di trovare il giusto tesoretto: l'ennesimo, per il rinnovamento bianconero.

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