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La sconfitta di ieri sera, al netto di una forma fisica ancora lontana dalla perfezione e di una grande prova della Lazio, ha sottolineato con la matita blu una serie di inconvenienti tattici della Juventus 2017-18. Una lista di problemi che si potrebbero riassumere in un enorme dubbio: ma il 4-2-3-1 è davvero la veste ideale per questa squadra?

ESTERNI IN CALO - Vera e propria ancora di salvezza della scorsa annata, dopo un periodo complicato che aveva anche privato i bianconeri di punti preziosi in classifica, il modulo “a cinque stelle” si è rivelato un’arma a doppio taglio fin dalle prime battute di questa stagione. Perché in fondo la vera creatura “allegriana” in grado di far funzionare il meccanismo è il Mandzukic versione esterno che, nei test di precampionato e nella finale di Supercoppa, è apparso semplicemente inadeguato. Il gigante di Slavonski Brod ha bisogno di tirare il fiato e la consueta propensione al sacrificio rischia di trasformare la fascia sinistra nel terreno di caccia dei diretti avversari, quando i contrasti persi aumentano in maniera vertiginosa. Stesso discorso vale per l’irriconoscibile Cuadrado dello stadio Olimpico, peggiore per distacco dei 22 in campo. Se le ali non funzionano, le corsie diventano ferite aperte e il centrocampo a due, dalla sua, ha dimostrato di non poter offrire adeguate coperture. Pjanic - costretto spesso e volentieri ad indietreggiare per trovare spazio di manovra - accanto ad uno spento Khedira: la sensazione è che la mediana della Juve non possa durare a lungo con questa coppia solitaria.

A cinque giorni dall’inizio del campionato e a poco più di due settimane dal termine del mercato, non è dunque troppo tardi per un eventuale cambio di rotta. Ecco allora che il passaggio al 4-3-3 potrebbe diventare più che una semplice idea nei piani di Max Allegri. Tra campagna acquisti e variazioni tattiche, andiamo a scoprire nella nostra gallery le possibili soluzioni. Quale vi convince di più? Commentate qui.