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Fiuuuu... seppur con fatica, questa indispensabile vittoria è arrivata. Come ha detto Chiellini "in questo momento l'importante è fare punti". Già, perché ora bisogna accontentarsi di questo, e non è poco visto che con 6 punti in classifica abbiamo aggiustato la nostra posizione del girone. Non bisogna perdere però di vista la realtà, la quale ci descrive una Juventus brutta, capace di vincere solo grazie al carattere e le qualità dei singoli (anche se, pure queste, espresse col contagocce). Con lo Sporting abbiamo giocato male non solo un tempo, ma tutti e due. Squadra lenta, incapace di imbastire manovre decenti e di fare 3 passaggi di fila in velocità. L'unico cross decente dell'intera partita lo ha fatto il tanto criticato Douglas Costa e Marione l'ha trasformato in rete. Altro non si è visto, tant'è vero che il pari è nato da una prodezza balistica del solito Pjanic su calcio piazzato. 

In campo c'erano quasi tutti i migliori, il modulo era il solito 4231, ma sono assolutamente certo che adesso le critiche saranno, come al solito, per Allegri. Il quale ieri se n'è andato per l'ennesima volta furibondo negli spogliatoi, dopo essersi sgolato e aver imprecato dalla panchina per gran parte della gara. La logica farebbe supporre che se persino l'allenatore perde le staffe in quella maniera significa che manco lui è contento del gioco espresso in campo. In conferenza stampa l'ha pure ammesso che qualcosa non va, ma vedrete che la lettura data da "coloro che capiscono più degli altri" sarà questa: giocano male perché la squadra non lo segue. In pratica sarebbe in atto un ammutinamento da parte del gruppo. Fesserie.
Pure al sottoscritto non piace come si sta esprimendo la squadra in questo periodo, ma le colpe le distribuisco un po' a tutti: ad Allegri, il quale DEVE capire come farla giocare meglio, migliorando e aumentando la velocità della circolazione della palla; ai giocatori, i quali devono ritrovare brillantezza e lucidità; alla dirigenza, che forse si sta accorgendo solo ora di non aver lavorato a sufficienza sul reparto difensivo durante il mercato estivo, perché chi sta tenendo in piedi la baracca lì dietro è il solo Chiellini (33 anni all'anagrafe). Detto ciò, siamo al 19 di ottobre e tempo per trovare "l'assetto giusto" (cit.Chiello) ce n'è a sufficienza. Non ce n'è solo per i criticoni a random, quelli che lo fanno praticamente da sempre. Loro si ritengono i veri juventini, per me non fanno testo.

E' giusto comunque, volta per volta, esaminare ciò che non va ed evidenziarne le criticità. La difesa prende sempre gol, è questo è un fatto. Con lo Sporting tutto è nato da un pasticcio a centrocampo, sublimato poi dal liscio di Alex Sandro. Prima i meccanismi difensivi erano perfetti, ora non lo sono più. Ricordiamoci sempre che prima c'era la BBC + Dani Alves, adesso i senatori con un anno di più, Benatia spesso acciaccato e Sturaro adattato a terzino (con risultati insufficienti). Gli avversari hanno capito le nostre difficoltà, ci aspettano e colpiscono. Quando addirittura non gli lasciamo il boccino del gioco.

Davanti poi, combiniamo pochissimo. Higuain - lodato da Allegri- mi ha ricordato Ciccio Graziani quando non segnava più e si limitava ad aiutare la squadra: l'aggettivo più ricorrente era "generoso". Peccato che ad un centravanti gli si chieda generosità pure sotto porta, perché il suo compito primario sarebbe quello di segnare. Dire ad Higuain che si "è battuto come un leone" è come dargli un buffetto pur di non dirgli che ha giocato male. 
E' vero, deve essere servito a dovere, e ieri dagli esterni di palloni gliene sono arrivati pochi e sporchi. Cuadrado è stato irritante (paradossalmente,meglio come terzino), Alex poco incisivo. Tolto Sturaro, messo Douglas, è arrivato il cross giusto per la testa dell'indomabile Mandzukic. Vorrà dire qualcosa? A proposito: meno male che c'è Mario che non si dimentica mai di come si faccia l'attaccante.
Di Dybala ho già detto tutto e di più e sono stato pure criticato, perché ormai appartiene alla categoria "intoccabili". Stavolta non dico nulla, perché un silenzio a volte è peggio di tante parole.