commenta
Per una società che aveva fondato la campagna acquisti estiva sulla volontà di rinforzare l’attacco, ritrovarsi il reparto offensivo costantemente decimato appare quasi un paradosso. All’inizio della stagione la Juventus ha confermato tutte le punte del “modulo a cinque stelle” che ha condotto alla finale di Cardiff, inserendo in più Douglas Costa e Bernardeschi. Un bel regalo per Massimiliano Allegri che, almeno sulla carta, avrebbe goduto di armi a sufficienza per proseguire sulla strada del 4-2-3-1. Poco importa poi che il sistema sia stato abbandonato per ragioni tattiche più che di infermeria: sì, perché dall’inizio del 2018 il tecnico bianconero non ha mai avuto a disposizione tutti i propri attaccanti in Serie A. Almeno fino ad oggi, giorno della sfida scudetto contro il Napoli.

QUANTI INFORTUNI - L’anno nuovo è stato inaugurato dalla pubalgia di Juan Cuadrado ed è proseguito con la lesione muscolare al flessore di Paulo Dybala, per poi passare al problema al ginocchio di Federico Bernardeschi. E così via, una carta dell’attacco bianconero (come minimo) è rimasta sempre scoperta, costringendo talvolta Allegri a delle vere acrobazie tattiche: si veda la partita contro il Torino giocata con Alex Sandro nel ruolo di ala “pura”. Ma in fondo l’allenatore reduce da tre Scudetti consecutivi dimostra da sempre una certa fluidità e continua ad affrontare gli imprevisti con malcelato entusiasmo (“Bisogna cercare di adattarsi, queste sono situazioni che mi divertono molto”, ha confessato dopo l’ultimo derby della Mole). Così, se la Juve di Max si è sempre assestata in base all’avversario che si trovava di fronte, adesso cresce la curiosità per il duello con Maurizio Sarri.

JUVE 'A TRE TESTE' - Questa sarà la sfida in cui Allegri, per la prima volta in oltre 4 mesi, potrà contare su tutte le sue pedine del reparto offensivo: una santabarbara di gol chiamata “Higuain-Dybala-Mandzukic-Douglas Costa-Cuadrado-Bernardeschi”. Sei nomi per la metà delle maglie, perché - salvo sorprese - sarà questa la Juve-tipo che lotterà per il titolo da qui a maggio. L’improvvisa abbondanza non dovrebbe insomma portare al ritorno del 4-2-3-1 con conseguente rinuncia ad un centrocampista. Cautela? Forse, visto l’avversario. Ma a questo proposito non dimentichiamo l’importanza dei cambi, decisivi nel definire il tridente tanto quanto le scelte dal primo minuto. Un posto è di Higuain, l’altro di Douglas Costa, l’ultimo se lo lotteranno Dybala e Mandzukic. E se il numero 10 argentino sta fuori, occhio all’ingresso nella ripresa: il suo, come quello di Cuadrado o - perché no - di un Bernardeschi che scalpita per tornare a pungere. Da qualunque lato lo si guardi, l’attacco di questa Juve al gran completo mette paura. Ma attenzione all’altra faccia della medaglia: con tutti a disposizione, aumentano anche le probabilità di sbagliare scelta. Allegri, a te l’imbarazzo: e adesso cosa farai?

Sfoglia in gallery, partita per partita, le assenze nell'attacco bianconero dall'inizio del 2018: dal clamoroso "caso" Lazio al big match contro il Milan.

@mcarapex