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Le Nazionali sono alle spalle, ora è tempo di tornare a pensare al campionato. La Juve di Allegri ricomincia dal Chievo e lo fa alla grandissima. 3-0 con firme illustri, tango argentino e esperimenti tattici perfettamente riusciti. Con alcuni singoli che brillano anche tra la pioggia. 

SZCZESNY 6.5: mostra fin dalle prime battute di avere un piede parecchio educato, trasformando due rinvii in lanci millimetrici. Poi, quando deve parare è attento. Al 26' la respinta sulla punizione di Radovanovic non sembrerà perfetta, ma vederla e intervenire è una bella prova di riflessi.  

LICHTSTEINER 6.5: con la fascia da capitano al braccio, disputa una gara attenta e ordinata. Alla Lichtsteiner. Prova anche ad aiutare Douglas Costa quando si deve offendere. Da capitano, appunto.

BENATIA 6.5: c'è un errore da matita rossa nella sua gara, quando si perde Castro che controlla male e grazia la Juve. Intorno a quello, però, costruisce una partita di grande solidità e attenzione, con la torsione di testa che al 26' evita un gol già fatto, con il rischio dell'autogol molto elevato. Promosso.

RUGANI 6: non va in difficoltà e gli avversari non è che facciano proprio pazzie per provare a indurlo all'errore. Perfettamente a suo agio.

ASAMOAH 7: sembrava avesse dato tutto quello che poteva, invece la Juve scopre di poter ancora fare affidamento su di lui. E non si limita al compitino. Insuperabile nell'uno contro uno, è implacabile anche palla al piede. Un giocatore ritrovato.

STURARO 6: combatte e non si risparmia mai. Questo gli chiede Allegri e lui esegue alla perfezione. Questo è il suo ruolo, soprattutto con uno come Pjanic a cui affidare la costruzione. All'uscita, lo Stadium gli tributa un belissimo applauso. (75' BERNARDESCHI 6.5: entra bene in partita. Il Chievo lascia più spazio e lui ne approfitta bene. Entra a pieno titolo nell'azione del gol del 3-0 firmato da Dybala).

PJANIC 7.5: il migliore per distacco. Causa l'autogol di Hetemaj con una delle sue pennellate velenose, poi offre a Higuain l'assist perfetto per il raddoppio. Prima e dopo è dominante, inventa e detta i tempi, sussurrando al pallone e facendolo danzare a piacimento. Leader totale.

MATUIDI 6.5: nel primo tempo è un fattore. Pressa gli avversari non concedendogli spazio e tempo per pensare e si propone sempre con grande puntualità. Qualche incomprensione con i compagni la si vede, ma fa tutto parte di un percorso di crescita naturale. Nella ripresa si risparmia maggiormente. 

DOUGLAS COSTA 5.5: era il più atteso, l'uomo chiamato a incantare lo Stadium. Il brasiliano, però, mostra di dover prendere ancora le misure. Sprazzi di qualità, ma il potenziale deve essere ancora canalizzato a dovere. (dal 54' DYBALA 7.5: tenerlo fuori è un delitto. No, non è una critica da Allegri, ma il pensiero di qualsiasi appassionato di calcio. Uno così lo si vorrebbe vedere per 90 minuti e forse di più. Imprendibile, inarrestabile, magico. Segna il gol del 3-0 con forza, tecnica e precisione. Cosa chiedere di più?).

HIGUAIN 6.5: inizia con grande voglia, poi aspetta l'occasione giusta e quando capita non perdona. Dybala inventa, Pjanic apparecchia e lui scarica un destro imprendibile all'incrocio dei pali. Tanto per ricordare che c'è sempre e in certe occasioni non sbaglia mai.

MANDZUKIC 6: decisamente meno efficace del solito in entrambe le fasi, non è in grandissima giornata e così si limita a fare il suo. Esce dolorante nel finale, a conferma di un momento non esaltante. (dall'83' BENTANCUR ng)

All. ALLEGRI 6.5: cambia modulo, e la Juve va alla grande. Bene i nuovi, dà a Douglas Costa il tempo giusto per prendere confidenza. Anche i cambi a conti fatti si rivelano tutti azzeccati e la Juve, quando la diga del Chievo inevitabilmente comincia a creparsi si fa anche apprezzare per il bel gioco. Strada giusta, in attesa del primo esame vero. 

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 6; Cacciatore 5.5, Dainelli 6, Gamberini 6, Gobbi 5; Castro 5.5, Radovanovic 6, Hetemaj 4.5 (68' Rigoni); Birsa 5; Inglese 5.5 (76' Leris), Pucciarelli 5 (66' Pellissier). All. Maran 5.5

@Edosiddi